Archive for category Cose di paese

Stravolta 2012

Rinnovo anche quest’anno i complimenti per l’organizzazione della Stravolta. Itinerario a scelta tra 7, 14 e 21 km. Molto bello il percorso tra colline, boschi e cavedagne. Bravi Bradipi. Se non fosse per Rodeo che mi ha accompagnato durante la marcia, sarei ancora là a boccheggiare. Invece sono arrivato al traguardo.

L’unica nota negativa è stata lo speaker dell’arrivo. Nella lettura degli sponsor ha citato il Gruppo Fotografico Carpìno e il Panificio Pazzini. Squalificato.

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XXII° Consilgio (24 maggio 2012)

Oggi avrei tutt’altro a cui pensare, ma anche per ammazzare il tempo faccio un breve resoconto del Consiglio comunale di Giovedì sera.
L’approvazione all’unanimità di una vecchia convenzione con altri comuni, relativa agli “affacci sul Mincio” (es. piste ciclabili), è stata l’occasione per illustrare che la nuova illuminazione della pista ciclabile che parte da piazza Cantarana è interamente gestita dal piccolo impianto fotovoltaico posizionato sulla pensilina di via Gonzaga.
Sempre all’unanimità è stato dato parere favorevole al progetto di rifacimento della rete metanodotto nella zona Piccard. Si è deciso di subordinare ogni intervento al fatto che nel futuro prossimo sarà realizzata una rotatoria sul pericoloso incrocio.
Votata all’unanimità la manifestazione d’interesse per gestire l’illuminazione pubblica attraverso una società provinciale costituita dai Comuni mantovani e dalla Tea.
Infine è stata bocciata la richiesta della minoranza di riportare la destinazione dell’area Allison ad attività produttive. Col PGT l’area è stata trasformata da “zona produttiva” a “residenziale”. La scelta fatta col PGT tentava di salvare i posti di lavoro dei concittadini invogliando la proprietà, che stava dismettendo l’industria, a trasferire l’attività in zona artigianale e rivendere l’area come residenziale.

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Tipi da matrimonio

“Il segreto del mio lungo matrimonio? Andiamo al ristorante due volte a settimana.
Ceniamo a lume di candela, musica romantica e qualche passo di danza…
Lei ci va il martedì e io il venerdì.”

(H. Youngman)

Siamo entrati nell’ultima settimana prima del fatidico giorno. In questi mesi non sono mancati auguri, consigli, domande. Grazie.

Quando uno sta per sposarsi però, inevitabilmente deve fare i conti con categorie diversissime di persone che sul tema del matrimonio hanno la loro idea ben chiara. Gente che trasmette più ansia di Amadeus, vicini di casa così buoni e gentili che ti vien voglia di dargli il cinque per mille, ma anche personaggi fastidiosi come una pubblicità di Del Piero. Ho provato a raggruppare alcuni di questi individui in categorie.

Lo psicologo. Ti chiede perché ti sposi e ancora prima che tu possa rispondere, fa la diagnosi della tua scelta: “Sei figlio unico e col matrimonio manifesti la ricerca della condivisione che non hai mai avuto”. In realtà io farei fatica a condividere anche il tandem, ma non contraddico la sua sentenza per paura che mi cada in depressione.

Il Mannheimer. Non sa proprio spiegarsi cosa ti spinga al grande passo. Basa le sue perplessità su un semplice dato statistico: un matrimonio su tre fallisce, uno su tre si barcamena e solo uno su tre è felice. Mentre lo accompagno alla porta, gli faccio notare che il 50% degli italiani si prepara al matrimonio mentre l’altro 50% fa troppi conti.

L’ansiogeno. Ogni giorno s’informa sullo stato avanzamento lavori. Lo fa con domande incalzanti, quasi sempre improntate sullo stato emotivo degli sposi. Io sarei anche tranquillo, ma quando un anno prima si meraviglia che non hai ancora finito di confezionare le bomboniere, a me (che del concetto “bomboniera” conosco solo le virgolette) mette un po’ d’ansia. A tre mesi dal matrimonio fatichi a spiegargli che seppure i tavoli non siano fatti, le partecipazioni non siano spedite, dei fiori non sai che fartene, la situazione è comunque sotto controllo. E allora sei tu che tranquillizzi lui.

Il Giacobbo. Sciorina tutte le catastrofi che arriveranno il giorno dopo il matrimonio. A sentir lui, non potrò più andare al bar, né giocare a calcetto. Basta aperitivi, ferrate in montagna, giri in vespa. Al bando gli amici e le serate Champion’s. Solo domeniche all’Ikea, pomeriggi sotto il plaid a guardare “Amici” e cenette con la Zuppa del Casale e la robiola. Ai confini della realtà.

Il Carlo Conti. Ti chiede se sei sicuro della scelta, se è la tua ultima decisione, se è la tua risposta definitiva. Dopo che hai messo su casa, che hai chiesto un mutuo, che hai elargito caparre a destra e a manca, cosa cavolo vuoi rispondere? “Sì, l’accendiamo!

Il moralizzatore. “Alla tua età era ora che ti sposassi!”. Di per sé il commento non avrebbe nulla di strano. Il fatto è che te lo dice con lo stesso tono dispregiativo con cui ci si rivolge ad un cinquantenne che ha appena finito la scuola dell’obbligo, o a un novantenne che prende la patente.

Il camerlengo. Vuole sapere tutto dell’organizzazione al solo fine di dispensare consigli utili. Non è sposato, non s’intende di eventi, né di cibo, né di foto, né di fiori e nemmeno di come si sta al mondo. Però sa che sono giorni di tensione, che sull’occhiello ci starebbe bene una gardenia, che l’album è bello in bianco e nero, che il menu è meglio farlo semplice, che la carrozza è kitch ma la cabrio è “old”, che la sposa deve arrivare in ritardo e che comunque vada, non accontenterai mai tutti. Senza il suo benestare, insomma, il matrimonio non sa da fare.

L’amarcord. Con la scusa di interessarsi alle tue nozze, azzarda improbabili paragoni con il suo matrimonio, avvenuto nel gennaio 1619. “Siete a posto con le bomboniere? No perché, sai, quando mi sono sposato io abbiamo regalato delle bellissime statuette meteorologiche che già allora costavano tremila lire l’una”. “Dove andate in viaggio? Mi ricordo che noi abbiamo fatto le prime due notti a Venezia e le altre due a Caorle”. Gli rispondo che con l’euro e l’avvento dell’aeronautica, oggi è tutta un’altra cosa.

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Gugol

Da diversi mesi ormai, lo street view di Google Earth è arrivato anche nelle strade di Volta. Le istantanee che ritraggono da vicino i negozi e le abitazioni hanno immortalato anche il nostro paese. Con la prospettiva naturale, come se fosse un uomo qualunque a percorrere le vie, si possono trovare situazioni normali, ma allo stesso tempo divertenti. C’è il postino che va in farmacia, Basso che esce dalla lavanderia, il Doriano Sassi che fa colazione da Piva. A Sassello però regna incontrastata la Lucy, immortalata mentre governa il territorio e chiacchiera da una parte all’altra della strada. Non è stato semplice spiegarle come funziona e a cosa serve lo street view. In ogni caso, benvenuto Gugol!

Gugol a Sassello

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Vesparaduno in umido

L’edizione 2012 ha regalato un vesparaduno bagnato. Partiti, indomiti, con un cielo nuvoloso, abbiamo raggiunto Cavriana, Solferino, le campagne di Lonato, Pozzolengo e Ponti sul Mincio. Da i conti spannometrici dell’ingegner D’Aleo eravamo circa 600. Giunti in riva al Mincio, proprio nei pressi di Ponti, l’acqua l’ha fatta da padrona sorprendendoci (ma poi neanche tanto!) con secchiate abnormi. Ci siamo rifugiati per un lungo aperitivo all’ex Green Moon, già teatro di scorribande nella nostra giovinezza.

Il tempo ha continuato ad essere inclemente e abbiamo dovuto chiedere alla barista tre sacchi neri da utilizzare come mantelline improvvisate. Il risultato è che al rientro sembravamo tre deficienti diretti alla discarica.

 

In posa, prima della partenza

Cugi bagnato alle prese col sacco e con le esclamazioni

 

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XXI° Consiglio (27 aprile 2012)

È stato approvato il rendiconto di gestione 2011: le entrate tributarie confermano le previsioni ed anzi appaiono in leggero aumento, complici anche i maggiori accertamenti ICI compiuti nei mesi scorsi. L’avanzo d’amministrazione del 2010 è stato impiegato soprattutto per l’estinzione dei mutui accesi in precedenza ed oggi l’importo d’indebitamento per mutui è grossomodo identico a quello di fine mandato precedente: 6.000.000 di euro (che a me sembra un’infinità).

È stata approvata all’unanimità la bozza di convenzione con i comuni di Curtatone e Virgilio per la gestione della nuova farmacia a Cereta. Poiché in questa materia l’affidamento a gestori esterni è consentito solo a comuni con più di 30.000 abitanti, si è reso necessario definire una convenzione con altri paesi.

Infine è stata rinnovata la convenzione con il distretto di Guidizzolo per i servizi del piano di zona.

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Vespisti di tutta Italia… unitevi

 Avviso ai vespisti. Dopo alcune edizioni di prova, Domenica 29 aprile ci sarà il 1° Raduno Nazionale di Vespe, nella Città di Volta. Ne vale la pena. Quest’anno il ritrovo è davanti a Martinelli. Ecco il volantino.

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XXI° Consiglio (15/03/2012)

Questa seduta sarà ricordata per l’appello dei dipendenti Allison alle istituzioni voltesi. L’azienda, in continua riduzione, rischia la chiusura definitiva. L’Amministrazione ha intavolato una trattativa con i proprietari, nella speranza di salvare il salvabile. Vedremo.

È stato approvato il regolamento per l’applicazione dell’IMU, che non conterrà addizionali rispetto alle aliquote definite dal Governo. Volta è uno dei pochi comuni che non aumenterà questa tassa. Voto favorevole della sola Maggioranza.

Poi è stato approvato il bilancio di previsione ed il programma triennale delle opere pubbliche: nessuna novità sostanziale. Non ci saranno addizionali sulle aliquote e l’avanzo d’amministrazione si assesta introno ai 850.000€. Temperanza ha ribadito che nel caso venissero normati dei vantaggi per i Comuni virtuosi nell’ambito del Patto di Stabilità, Volta rientrerebbe a pieno titolo in questa categoria.

È stata rinnovata la convenzione al sistema interbibliotecario con i comuni dell’Ovest Mantovano ed è anche stato adottato all’unanimità il regolamento per l’applicazione dei principi ISEE ai contributi assistenziali.

Infine è stata elevata da 20.000 a 40.000€ la soglia massima dell’importo per affidare incarichi di lavoro in modo diretto, senza bando. Si potranno affidare lavori senza bando di gara, anche quando gli importi raggiungono i 40.000€. Io mi sono espresso in maniera contraria, votando contro la mia stessa maggioranza. Capisco le motivazioni burocratiche del provvedimento (sarà più snello affidare i lavori), ma non è un provvedimento che risponde ai principi della tanto osannata trasparenza. No?

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Servizio pubblico voltese

La notizia è che le aliquote IMU che verranno applicate dal Comune di Volta non prevedono addizionali comunali rispetto alle percentuali definite dal Governo. Molti paesi limitrofi hanno aggiunto uno o due punti di aggravio, Volta no. Quindi l’aliquota sulla prima casa sarà del 4 per mille.

L’altra notizia, vecchia ma pure sempre interessante per chi transita in paese, è che un’ordinanza della Polizia Locale del 6 marzo sancisce il divieto di sosta su tutta Via 1848. Attenzione, dunque, per chi si ferma in farmacia o da Pezzini: comprare il guttalax o due etti di schiacciata potrebbe costare caro.

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L’appuntamento del Burièl

I monelli dell’Oltrepò, giunta la sera della Pifania, convenivano a frotte in piazza,
dopo lo stracanarsi di tutto il pomeriggio intorno ad una catasta di sterpi e rovi,
e di lì muovevano compatti per le vie, con un fantoccio raffigurante una vecchia strega

(G. Tassoni – Tradizioni popolari del Mantovano)

C’è mancato poco che l’’ordinanza antismog della Lombardia oggi ci levasse il tradizionale burièl. Dopo la scomparsa del Sogno, padre spirituale del brulé della befana, quest’anno tutto l’impianto della lumeria ha corso un grosso rischio. Colpa delle norme regionali antinquinamento, che vietano tassativamente la combustione all’aperto. Ne sanno qualcosa in provincia di Cremona, a Cicognolo, dove le autorità hanno spento il consueto falò proprio in ottemperanza alle norme regionali antismog.

Fortunatamente però qualche consigliere ha storto il naso e le proteste di molti sindaci hanno trovato sfogo. In extremis, il 22 dicembre, la Regione ha approvato una delibera che sancisce che “potranno comunque essere consentiti, previa autorizzazione del sindaco competente, falò e fuochi in occasione di feste, sagre di paese o comunque di eventi attinenti ai rituali calendariali della tradizione popolare culturale della Lombardia”. Salvi.

Salva soprattutto la tradizione mantovana del falò in piazza, che affonda le sue radici molto lontano. Pare che ai primi dell’ottocento a Sorbara, il conte Paolo Tosio per debellare un’epidemia di “Fuoco di Sant’ Antonio”, offrì un quadro alla chiesa e invitò i contadini a festeggiare con un grande falò. In cambio del lavoro fece distribuire il chisöl, pan biscotto e vino.

Ma l’origine del rito propiziatorio del fuoco è ovviamente molto più lontana. Il rituale della fiamma purificatrice è un costume precristiano: il fuoco scaccia la tenebra, il freddo, la malattia e prepara i campi alla rinascita della primavera. Del resto la parola “burièl” non è altro che una trasformazione del latino “comburere”, cioè bruciare. Perché da sempre s’incendia “la vecchia”, per scacciare ogni malignità e ogni cattivo auspicio, in attesa di un anno migliore.

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