Archive for category Buona Forchetta

Buona Forchetta – Kulmbacher

Anche se non si tratta di un ristorante nel senso stretto del termine, né di una trattoria o agriturismo di sorta, la birreria Kulmbacher di Verona merita comunque una menzione. Io almeno una volta l’anno ci vado.

Un angolo di Baviera”, recita il sito: ed è vero. Arredi bellissimi e ampie sale, stube, pecher di porcellana, tavoloni con le decorazioni bavaresi bianche e blu e camerieri in costume. Anche il menù è tipico e va dalla wiener schnitzel allo stinco, dai wurstel alle costolette. Piatti discreti e abbondanti. Le birre, natürlich, sono eccellenti.

Noi abbiamo preso un tagliere misto in due e dei bratwurst (che non si trovano facilmente, n’è), più la birra: 18€ a testa.

Voto: 7

Kulmbacher Bier-Haus – via Marconi 72, Verona

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Buona forchetta (a casa mia) – Cena di pesce

“Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle ghiottonerie della mensa,
ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi”

(M.T. Cicerone, Cato Maior de senectute)

Nella sezione Buona Forchetta, oltre al censimento dei vari ristoranti e trattorie, nasce il sottogruppo “Buona forchetta (a casa mia)”, dove documenterò i piatti più sfiziosi della mia cucina. Essenzialmente per ricordarli e archiviarli.

Non credo nelle ricette preconfezionate, perché il 90% delle preparazioni è un “più o meno” dello chef, che assembla e produce materiali, in base agli umori e alle sensazioni del momento. Inoltre, visto il proliferare smisurato di rubriche di cucina, sarebbe assurdo propinare l’ennesima “ricetta fatta in casa”.

L’unica pretesa di questi piatti è dunque quella di poter servire, nel tempo, all’ispirazione dei miei amici. InsoMma, se siete carenti di idee, prima di varcare la soglia della cucina potete dare un’occhiata anche a questo sito.

Antipasto: OVERTURE STRÖMBERG, cioè crostini di pane caldo con salmone all’aneto e uova d’aringa.

Prima portata: PRIMO DI PRUA, cioè tagliolini del nostromo, con vitello di mare e melanzane.

Seconda portata: MATTANZA, cioè tagliata di tonno al pepe rosa.

Ho accompagnato il tutto con uno chardonnay D’Al Loro della Tenuta Maddalena, che non è affatto male.

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Buona Forchetta – Corte Paiolo

È una corte di campagna a Stradella, a pochi chilometri dalla città. L’edificio che una volta ospitava un fienile è stato ristrutturato con poco gusto. L’ampio salone è funzionale ma poco accogliente: finestre in ferro che sembrano appartenere ad un centro commerciale, stufa a pellet al posto di un ampio camino, mobilia in arte povera invece di arredi contadini dell’epoca. Non si mangia male, ma non si esce neppure col bigliettino in tasca per ritornarci a tutti i costi. Buoni i ravioli con ripieno di patate ed i primi in genere, anche se si abbonda di panna (circostanza mai positiva). La tagliata sembra più un roastbeef e non lascia il segno. Scelta un po’ limitata nei vini. Non me ne frega niente, ma è apprezzabile che ci sia un menù dedicato ai celiaci. Per primo, secondo e dolce si riesce a stare nei 20€ o poco più.

Voto: 6

Agriturismo Corte Paiolo – Via Galeotto 4, Bigarello (Mn)

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Buona Forchetta – Eliodoro

 “Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi.
La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti,
per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni.”

(S. Berlusconi – venerdì 4 novembre 2011)

Se i ristoranti sono pieni, non rimane che rifugiarsi nelle case. Questo agriturismo si trova in una vera e propria abitazione. Sul serio: si entra in una casa privata e ci si accomoda in uno dei quindici coperti allestiti nel salotto. A fianco, la cucina privata dove la signora Paola preparare la cena a tutti quanti. Il menù è fisso ed è scelto al momento della prenotazione. Si mangia discretamente, anche se l’atmosfera è un po’ troppo casalinga: ci si aspetta che prima del dolce arrivino i bambini in pigiama a dare la “buonanotte”. Antipasto, due primi, un secondo e cabernet Ricchi: 33€. Un po’ troppo, perchè se il menù non è alla carta la cucina è avvantaggiata.

Voto: 5

Agriturismo Eliodoro – Corte Cornalino, Roverbella (Mn)

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Buona forchetta – Arco dei Gavi

Trattoria aperta da poco da un mio cugino quasi acquisito. Quindi chi può è pregato di andare.

Nuova gestione per un piccolo ristorante, presente nel centro storico di Verona da molto tempo.  Ambiente accogliente e tranquillo, con un cuoco factotum. Quasi un affronto: propone la cucina mantovana in centro a Verona. Una delle specialità, dicono, è il carrello dei bolliti che io però non riesco ad affrontare. Molto gustosi e abbondanti i i primi piatti. Noi abbiamo fatto un “quater” con: bigoli al sugo d’anatra, risotto all’amarone, gnocchi alla pastissada di cavallo e fetuccine ai finferli. Dalle quantità, quasi non riuscivo ad alzarmi. Discreta scelta di digestivi.

Ho avuto un prezzo di favore, quindi non fa testo. Ma il prezziario mi è parso in linea con i locali del centro storico.

Voto: 6/7

Trattoria Arco dei Gavi – Corso Cavour 43, Verona

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Buona Forchetta – Corte Nespolo

Cinque mantovani hanno affidato a me, voltese, la scelta della destinazione per una cena dalle parti di Mantova. Mi ritengono un fine specialista. Però mi è anche venuto il leggero sospetto che l’abbiano fatto perché mi considerano il più rompiballe di tutto il gruppo. Mah.

La scelta è caduta su un agriturismo di Cappelletta, dove ero già stato un paio di volte. Ignoro il motivo della mancata recensione nelle visite precedenti, e procedo dunque all’aggiornamento della rubrica Buona Forchetta.

Classica casa di campagna ristrutturata, con ampio cortile e diverse salette interne. Il fatto che non ci siano ampi saloni da cresima è già di per sé un ottimo biglietto da visita.

Antipasti buoni, seppur ordinari, mentre spicca l’ampia la scelta di primi tradizionali, ai quali si affiancano anche ricette innovative come i tortelli di cacao al ripieno di lepre. Lunghe anche le liste dei secondi e dei dolci. Discreta scelta di vini, soprattutto delle cantine Ricchi e Prendina. Servizio attento, preciso e mai invadente. Il cameriere anziano è molto preparato e non ha bisogno di fare il simpatico per mettere a proprio agio il cliente.

Noi abbiamo fatto l’antipasto e un tris abbondante di primi (bigoli “guanciale e pecorino”, maccheroni “radicchio e salsiccia”, tortelli di cacao con ripieno di lepre), bevendo l’eccellente Ribò di Ricchi.  Digestivi ad libitum, nessuno aveva spazio per il dolce. Speso: 24 euro.

Voto: 7,5

Agriturismo Corte Nespolo – via Casale 11, Cappelletta di Virgilio (Mn)

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Buona forchetta – La Pesa

Chiunque sarà stato almeno una volta alla Pesa. Trattoria storica di Castellaro, da una vita sulla cresta dell’onda. Inflazionata di presenze e sovrastimata dai clienti, ha ceduto da tempo alla logica commerciale.

Nella veranda ricavata per aumentare i coperti, improbabili chansonnier si alternano al microfono, come ad un matrimonio. Sono insopportabili le canzoni di Celentano e degli 883 mentre vorresti solo cenare in pace.

Piatti tradizionali, cucinati alla svelta come il risotto al dado o i bigoli con due cucchiaiate di ragù buttato lì alla bell’e meglio. Ho chiesto una tagliata di cavallo ed è arrivata una misera tagliata di manzo: “sì, sì… è cavallo”, mi dice il cameriere. “Sì, sì… sei un asino”, volevo rispodere.

Buona la carta dei vini, con eccellenti etichetti locali a prezzi decenti. Il prezzo tutto sommato onesto mitiga un voto che sarebbe stato ben più severo. Primo, secondo e dolce: 20€

Voto: 5

Trattoria La Pesa – Castellaro Lagusello, Monzambano (Mn)

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Buona Forchetta – La rovere

Casa di campagna dispersa nei poderi di Cesole, giù da un argine, per una strada sterrata di mezzo chilometro. Si apprezza subito il silenzio surreale del luogo e l’atmosfera da “profonda pianura padana”. La cascina è di recente ristrutturazione, ma i materiali usati (es. tavelle moderne) non restituiscono il giusto effetto “casa vècia”, che il posto meriterebbe. A cena eravamo l’unico tavolo: poi capiremo perchè. A due passi da noi l’ampia cucina, con le cuoche che guardavano Fabrizio Frizzi in tv. Menù scelto dalla proprietaria, senza possibilità di scelta. In tavola un’inquietante bottiglia di lambrusco. Antipasto di salumi e una sgradevole polenta con le cotiche. Poi lasagne ai carciofi (sopra ogni pezzo, un carciofino sottolio!) e tortelli di zucca. Come secondo maiale ai funghi e patate al forno. Anche un po’ di finocchio cotto, più adatto all’ospedale che all’agriturismo. I dolci della casa, assemblati in un vassoio, davano l’idea di essere rimasugli di varia provenienza. Per chiudere nocino strass e liquore al sambuco.

Per non aver scelto nessun piatto e per aver mangiato maluccio: 30€ 

Voto 4

Agriturismo La rovere, Via Contrargine Sud 28 – Cesole di Marcaria (MN)

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Buona Forchetta – L’impronta

Un po’ lontano, ma può essere un’idea per cambiare aria. L’impressione è quella di entrare in una casa privata: come in occasione delle feste natalizie o per capodanno, quando chi ospita è solito lucidare e patinare la propria abitazione, agghindandola un po’ per la cena di gala. Piatti di carne e pesce, con ricette davvero interessanti. Alcuni piatti sono segnalati come tutele Slow Food. Tra questi un ottimo carpaccio di lonza affumicata, con mele e melograno (assolutamente da provare). Grande scelta di vini, anche se il cantiere, non avendo disponibile il rosso salentino che avevo chiesto, mi ha proposto in alternativa un sauvignon e un pinot grigio. Non gli ho detto che mi stava proponendo due bianchi, al posto del mio rosso e con la solita classe ho risposto: “va bene, mi lasci la carta che riguardo io”. E poi hanno sulla lista una delle grappe migliori, la Storica Nera Domenis. Un po’ caruccio, ma c’erano venti euro di bottiglia che ballavano. Antipasto, secondo, dolce e bottiglia: 37€

Voto 8

Ristorante L’Impronta, Via Antonio Gramsci 10 – San Benedetto Po (MN)

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Cascina Boschi

Forse l’agriturismo esteticamente più bello della zona. Cascina enorme, con ampio spazio esterno e numerosi coperti. Ci sono stato parecchie volte, ma sempre a menu concordato, ergo non valutabile.

Si apprezza la proposta di piatti non proprio scontati, che superano i soliti capunsèi o tortelli di zucca. Piccola pecca: non si vede traccia di vini in bottiglia, diversi da quello della casa, anche se, ad onor del vero, non ho chiesto la carta dei vini. Il rosso non è nulla di esaltante.

Ho preso una tagliata buonissima, tra le migliori del comprensorio e cucinata con tutti i crismi, mentre i maccheroncini al guanciale erano salatissimi.

Antipasto, primo e un secondo diviso due: 27,5€ (non proprio pochissimo)

Voto: 6,5

Agriturismo Cascina Boschi – Via Boschi 20, Volta Mantovana (MN)

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