Archive for category Buona Forchetta

Buona forchetta – Le Spighe

Chiariamo subito ogni dubbio: alle Spighe si mangia bene, da sempre. È un problema prenotare, ma anche all’ultimo minuto può capitare di intrufolarsi al posto di qualcuno che disdice. Mai demordere.

L’agriturismo infrattato nelle colline di Monzambano è da sempre un ottimo modello di rapporto qualità/prezzo. Il menù varia poco (è da almeno dieci anni che fanno i maccheroncini con fagioli e guanciale), ma la scelta di primi e secondi piatti è abbastanza vasta. Sicuramente irrinunciabile il giro di antipasti della casa, con gras pistà (sempre più difficile da trovare buono) e crostini con salse varie. Servizio molto cortese e ambiente accogliente e curato. Vino della casa senza infamia e senza lode.

Antipasti abbondanti, tris di primi e dolce: 22€.

Voto: 7,5 (anche se mi si è riproposto lo stracotto dei maccheroni fino alla mattina seguente).

Agriturismo “Le Spighe” – strada Tononi, Monzambano (Mn)

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Buona forchetta – Germano Reale

Agriturismo disperso nella palude di Rivalta, tra canneti e cavedagne a poche centinaia di metri dal Mincio. Con la nebbia dell’autunno e dell’inverno sembra di stare in un libro di Baldini.

Nell’edificio completamente ristrutturato, campeggiano ovunque le immagini di germani reali. Una trentina i coperti.

La premessa basilare per entrare in questo locale è che non si può decidere il menu. Le portate sono uguali per tutti, a seconda della disponibilità degli ingredienti e dell’ispirazione del cuoco. I piatti seguono dunque la stagionalità dei prodotti, come dovrebbe avvenire ovunque nel mondo. Chi vuole scegliere “alla carta”, può evitare di entrare.

L’azienda coltiva ortaggi e alleva animali propri (pollame, suini, maiali). Ne scaturisce una cucina buona, assolutamente casereccia, che raramente però si rivelerà leggera.

Vini sfusi poco convincenti, meglio optare per qualche bottiglia.

Non ci si scappa: antipasto, due primi, secondo e dolce… 25€.

Voto: 7

Agriturismo “Germano Reale” – via Camignana, Rivalta sul Mincio (Mn)

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Buona forchetta – La Civetta

Agriturismo disperso tra Lonato e Solferino. Arrivarci in un’umida sera di nebbia, come è accaduto a noi, è un caso, non una scelta.

Posto accogliente, dove spicca immediatamente il design altoatesino con scaffali e davanzali in legno chiaro, birre alla spina e parecchie etichette di vini trentini. Rassicurante e gradevole. La cucina propone piatti dell’Alto Adige o su di lì (canederli, polente, carne salata, formaggi di malga), ma anche ricette della tradizione locale (tortelli di zucca, brasato, sbrisolona). Commistione di stili che personalmente non amo, perché seguo il vecchio pregiudizio secondo cui “chi vuol fare tutto finisce per non fare bene niente”.

Il posto cucina anche per celiaci, ma ormai sono capace anch’io di cucinare per i celiaci quindi… sai che roba…

Noi abbiamo preso un primo in due, una tagliata di bufala e un controfiletto, entrambi cotti su pietra  serpentino (specialità della casa), due Hoegarden: 27€ a testa.

Le porzioni sono appena appena sufficienti, ergo voto: 5.5.

Agriturismo La Civetta, Via Civetta Lonato d/Garda (BS)

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Buona forchetta (a casa mia) – Trotarella briosa

Altra semplicissima proposta di pesce è la trota salmonata con semi di papavero ed eventualmente pepe rosa. Ricetta estiva ma non troppo: l’insalata di contorno può essere personalizzata con melograno di stagione e mele. Si sposa a meraviglia col pesce.

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Buona forchetta ( a casa mia) – Polenta del viandante

A casa nostra è arrivato il menu invernale. Nel rifugio è arrivato il piatto del viandante.

Per le fredde serate che ci aspettano, l’idea della polentina con funghi e formaggio non è affatto male.

Questa è una variante con i funghi dei nostri colli e una crescenza del Friuli. In abbinamento vedo bene un refosco.

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Buona Forchetta – La Diga

Ristorante vecchia maniera, sulla riva sinistra del Mincio. La prima impressione è quella di ritornare ai primi anni ’80, alla cresima di un cuginetto o al matrimonio degli zii di campagna. L’avventore nota subito le ampie sale con le pareti gialline e il pavimento in ceramica quasi leopardata. Le cameriere sessantenni con la camicia bianca e i carrelli dei contorni completano l’etichetta vintage di questo locale da cerimonie. Nonostante l’atmosfera da rimembranza parentale, il locale è pulito e curato. Propone la cucina locale, con particolare attenzione al pesce d’acqua dolce. Ottimo il carpaccio di trota ed anche le lasagne con la lepre. Antipasto, primo, secondo e dolce (e vino sfuso): 35€.

Voto: 7.

Ristorante Albergo “La Diga” – Loc. Diga Via Salionze, 29 – Monzambano (MN)

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Buona forchetta – La Fragoletta

Uno dei migliori localini della città. Ci sono stato svariate volte, ma la recensione riguarda l’ultima cena, pagata per la scommessa persa da Rodeo.

Ambiente curato, da mantovabene ma non troppo. Piatti della tradizione mantovana, ma non solo. Ricette creative e ingredienti di prim’ordine. Quasi tutto buonissimo, anche se i piatti sono sempre gli stessi… Spiccano i bigoli al guanciale e aceto balsamico, i ravioli alle melanzane, menta e basilico, il carpaccio di manzo, la tagliata d’angus, le selezioni di formaggi. Buoni anche i dolci. Tante le etichette dei vini, soprattutto locali.

Antipasto, primo, secondo, acqua, Falcone della Prendina, dolce, amaro: 40 euro.

Voto: 7.5

Osteria La Fragoletta – Piazza Arche 5,  Mantova

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Buona forchetta (a casa mia) – Impepata di nozze

Per festeggiare il primo mese di nozze, ci siamo concessi una piacevole impepata. È un’ottima alternativa ai soliti antipasti di pesce e se le cozze sono fresche il risultato è ottimo. Anche la preparazione non richiede un grosso impegno. In effetti io c’ho messo un’ora per pulire i gusci di un chilo di cozze, ma era la prima volta.

Come secondo abbiamo fatto un branzino al sale. Il tutto annaffiato da un prosecco Collalto: purtroppo m’ero scordato di mettere in frigo il Crestale del dott. Boselli, che a mio avviso rimane sovrano per queste cose.

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Buona forchetta (a casa mia) – Pollo di Digione

Un’idea un po’ diversa per cucinare il petto di pollo può essere quella di farlo con la senape e le erbe aromatiche. La senape di Digione va benissimo. 

Pollo di Digione

Poi, sull’influsso delle Langhe, al posto della solita torta ho provato a fare la panna cotta. La preferisco coi frutti di bosco, ma anche col cioccolato non è malaccio.

Influsso delle Langhe

 

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Buona forchetta (a casa mia) – Paccheri ripieni

Questa ricetta l’ho copiata, più o meno, da una rivista. Io li ho chiamati “Paccheri di Navarone”, perché i cannoni del celebre film sono la prima metafora che mi è venuta in mente.

Il ripieno prevede radicchio rosso, speck della Laura (che sarebbe il negozio davanti a casa mia), dolce verde e noci.

I cannoni di Navarone che ho fatto sabato erano buoni, anche se in forno si è seccata un po’ la superficie esterna dei paccheri. Di certo si presentano bene.

C’abbiamo abbinato un bordeaux, ma io li vedrei bene con un refosco dal peduncolo rosso o un teroldego.

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