Abbiamo avuto la favola del bel principino, nipote del re, passato in quattro e quattr’otto dall’ombra della sovranità mutilata al bagliore dei riflettori televisivi. Dall’esilio svizzero a Quelli che il calcio e Ballando sotto le Stelle, passando nientemeno che dallo spot della Saclà. Poi medaglia d’argento a Sanremo.
Italiani, brada gente. Confondiamo la fama delle istituzioni con quella dello spettacolo. Per noi i ministri e le letterine sono più o meno la stessa cosa.
E infatti non ci siamo accontentati, e abbiamo scritto anche la favola della bella principessa. Le stellette di Presidente della Camera prima, conduttrice televisiva poi. In curriculum Buona Domenica e Tempi moderni, passando per Bisturi. Irene Pivetti raggiunge l’apice della sua carriera con l’immancabile Ballando sotto le Stelle, vero e proprio approdo di talenti.
Deve aver visto molta tv il sindaco di Reggio Calabria, per ripescarla dal mazzo in questi giorni e sceglierla come membro della sua giunta, assessore all’immagine. All’immagine di un malcostume tutto italico, quello di rinunciare sempre al merito e alla qualità delle persone.