Ferrata Rio secco e ferrata Burrone Giovanelli


Due ferrate in una. Partiti alla volta di San Michele all’Adige, per percorrere la via attrezzata che si sviluppa a cavallo del Rio Secco, abbiamo deciso di raddoppiare, concedendoci anche la Burrone Giovanelli a qualche chilometro di distanza.

Già dal parcheggio vediamo tre tedeschi che ci anticipano nel percorso di avvicinamento alla parete. Io odio avere qualcuno nelle immediate vicinanze, sia davanti al mio cammino che dietro alle calcagna. Pazienza.

A pochi metri dall’attacco vedo un culo enorme, nudo, prono. Avverto il mio compare: “Gianluca, c’è uno che sta cagando”. La “signorina” tedesca, giusto sul sentiero, a due passi dai propri compagni, ha deciso di “alleggerire” il fisico prima della partenza: iniziamo bene.

Passiamo al fianco dei tedeschi, ci prepariamo e riusciamo a partire prima di loro, che tra imbragature a mille fibbie e carta igienica da riporre, appaiono lentissimi.

La ferrata del Rio Secco non risulta particolarmente difficile, ma qualche bel passaggio vale il viaggio d’andata in auto. Arriviamo in cima in anticipo rispetto ai tempi ufficiali di percorrenza. Dei tedeschi nessuna traccia (organica).

Non domi, ipotizziamo di aggiungere anche la ferrata Giovanelli, a Mezzocorona. Gianluca contatta una segretaria al telefono per farsi leggere la relazione su internet, ed io ravviso gli estremi per l’abuso d’ufficio. Ferrata facile, in ambiente splendido. Un canyon lunghissimo da risalire tra cascate d’acqua (una di cento metri), lunghe scale di ferro e pareti a tratti vertiginose.

  1. #1 by Tabarez at 28 luglio 2010

    Vedo che finalmente hai deciso di spendere il tuo lauto stipendio da parlamentare mantovano per procurarti un DIP adeguato.
    Rimpinageremo le tue foto con due cordini attaccati ai passanti della cintura!
    Il prossimo passo sarebbero i pantaloni lunghi, ma ti do ancora un po’ di tempo..

  2. #2 by Giullare at 29 luglio 2010

    Ma va là! I pantaloni lunghi li mette Vicensa perchè ha paura delle vipere.

  3. #3 by Gianluca at 29 luglio 2010

    Condivido tutto.
    Anche il fatto che non abbiamo mai e poi mai toccato il cavo delle ferrate, così come la foto dimostra!

    Serve anche un’altra aggiunta.

    Al ritorno abbiamo trovato un bar, chiedendo un panino.
    L’oste ha detto: ma io vi butto giù una pasta…
    Silvio: ma un panino non ce l’hai?
    Oste: beh, mi sembra sprecato per voi! Vi faccio una pasta dai.

    E così abbiamo mangiato la mitica pasta primavera di Mezzocorona.

    E poi… l’evento della vita… Baù davanti ad una birra piccola! Riscrivo: PICCOLA!
    Ma non è colpa sua, dai.
    Appena entrati lui ha esordito:
    – due birre medie!
    E l’oste: – non ho bicchieri grandi, va bene se ve le faccio piccole? Due piccole per uno, così non si scalda neppure e le bevete fredde…

    E fu così che per la prima volta Baù bevve una birra piccola…

(non verrà pubblicata)

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