Un’altra discesa in campo


Sono stato a lungo in dubbio se scrivere o meno questo post. La mia riluttanza deriva dal fatto che un articolo di questo tipo potrebbe essere inteso (forse a ragione) come un banale e squallido appello elettorale. Poi mi sono detto che almeno la metà dei lettori di questo blog non è residente a Volta Mantovana, e pertanto non voterà alle amministrative voltesi. Buona parte della rimanente metà ha già inderogabilmente deciso per chi votare, dunque il mio appello non sortirà effetto alcuno. I pochissimi indecisi, invece, sopporteranno l’apologia della discesa in campo e se ne faranno una ragione.

 

Ho deciso di “scendere in campo”, come direbbe quell’altro Silvio, perché ho avvertito una sorta di germe della responsabilità. Ho trascorso anni a scagliare critiche contro le pecche dell’amministrazione, e poi mi son detto: provaci tu, allora, visto che fai tanto il figo. E diciamocelo… se Beggi può fare il sindaco, io potrò fare il consigliere. O no?

Sono stato spesso sull’orlo di questo precipizio, ma non mi sono mai buttato. Le liste colorate, fatte dai partiti, non mi hanno mai attratto. Forse perché non mi colloco appieno sotto nessuna bandiera.

La Svolta parte con presupposti diversi. È civica, nel senso che cittadini di varie estrazioni hanno sottoscritto un intento comune. La storia delle divisioni politiche lascia il tempo che trova: è vero che raggruppa personaggi partitici, ma la maggior parte di noi non ha in tasca alcuna tessera ed il capolista neutrale dovrebbe essere, me lo auguro, una garanzia per tutti.

 

Ma veniamo ai principi ispiratori di questa scelta.

Amo il nostro territorio ed il nostro patrimonio culturale. Salvaguardia e promozione delle ricchezze culturali ed ambientali di Volta devono essere le parole d’ordine. Ogni provvedimento dovrebbe rispettare queste regole e questi presupposti. Questo finora non è avvenuto.

Le devastazioni edilizie devono finire, perché la promozione del paese non può prescindere dalla difesa del territorio. Non può prescindere nemmeno dalle frazioni o dalle borgate appena a ridosso del centro storico, completamente dimenticate dall’ondata di ristrutturazione degli ultimi anni.

Sappiamo bene che ho il pallino di Voltapagina, periodico che intendo stravolgere se, come auspico, mi verrà dato il compito di occuparmene. Non concepisco il giornale comunale come catalogo pubblicitario dell’amministrazione, ma l’ho sempre sognato come organo di comunicazione tra cittadino e amministratore. Servono delle sezioni dedicate alle richieste dirette dei cittadini, le lettere al direttore (anche se scomode), uno spazio dedicato alla cultura e alle tradizioni locali, una maggiore frequenza delle pubblicazioni. Il giornale non deve servire all’amministrazione per persuadere i cittadini: deve servire ai cittadini per persuadere l’amministrazione. Tutto questo ha costi irrisori, ma non è mai stato fatto.

Il dialetto, di cui sono innamorato, merita divulgazione su tutti i fronti (pubblicazioni, eventi, installazioni multimediali) e con esso anche un’ampia diffusione del patrimonio folkloristico del paese.

Benché funzioni bene, anche per la biblioteca si può fare di più. Con il sostegno di sponsorizzazioni sarà possibile incrementare l’organizzazione di convegni, di conferenze tematiche, di concerti, o di incontri musicali, cinematografici e letterari. Perché la sete di cultura del cittadino deve essere placata da chi si è preso la responsabilità di amministrare.

Penso a tutto ciò in concomitanza ad un potenziamento della struttura tecnologico-informatica: la realizzazione di un ampio e approfondito sito internet, collegato alle strutture artigianali e commerciali del tessuto locale, dovrà servire ad incentivare il turismo e a renderlo fruibile alle realtà professionali del nostro paese. Proprio le categorie professionali, unite all’associazionismo, dovranno essere coinvolte nella fase di proposizione degli eventi. Non si dovranno eliminare le importanti manifestazioni che oggi fanno vivere il nostro paese. Occorrerà anzi ampliarle, se possibile, e farvi partecipare attivamente i cittadini, perché l’indotto sia per tutti, non solo per le casse degli amministratori. È in quest’ottica che artigiani, commercianti e pubblici esercenti potranno aiutarci ad inventare e promuovere nuovi “pacchetti turistici”, destinati ad ogni tipologia di visitatore. Possiamo inoltre impegnarci per ampliare la rete ciclabile, per favorire e “catturare” l’ingresso del turismo stanziato sul Garda, ideando anche percorsi guidati per la visita del paese e dei luoghi circostanti.

Troppe chiacchiere, e pochi fatti, sulla realizzazione di un teatro polifunzionale hanno lasciato intendere la volontà di non occuparsi di questo bisogno culturale del paese. L’ambizioso obiettivo di una struttura simile, in grado di ospitare spettacoli e conferenze d’ogni tipo, risponde senza equivoci a questa sete di cultura. Mi adopererò per sostenere questa domanda, anche se sono consapevole che sarà dura realizzare una struttura simile.

 

Ho trovato in Pino Adami un interlocutore di alto profilo. È finita l’epoca delle politiche decise ed imposte da poche persone a tutti i cittadini. Se vincerà la Svolta, le decisioni saranno prese con il concerto di amministrazione, associazionismo, realtà produttive e cittadini. Perché se le scelte sono condivise, sono scelte migliori.

 

Tutto ciò, badate bene, non è una promessa, ma un semplice auspicio. Un intento, un augurio.

E la speranza è anche quella che i buoni propositi di queste righe mi servano in futuro, per ricordare come è nato tutto. Se entrerò in consiglio, questo blog sarà uno dei mezzi di trasparenza di quanto votato in sede amministrativa. I papocchi, se ci saranno, saranno “pubblici”.

  1. #1 by Tabarez at 26 maggio 2009

    Domanda: a quanto ammonta lo stipendio di un consigliere comunale al giorno d’oggi?

  2. #2 by paio at 27 maggio 2009

    A me danno circa 60/70 euro.
    Non al mese…
    all’anno!

  3. #3 by Gianluca at 27 maggio 2009

    Trentacinquemilalire a seduta.

  4. #4 by Tabarez at 27 maggio 2009

    Grazie, mi avete rincuorato, temevo che dopo il fantacalcio Baù mi abbandonasse anche nel lavoro…

  5. #5 by Gianluca at 28 maggio 2009

    Eh, io l’ho visto che gioca già al fantapolitico…

  6. #6 by vicensa at 30 maggio 2009

    “Sono stato spesso sull’orlo di questo precipizio, ma non mi sono mai buttato.” Io ti preferisco quando ti sporgi dall’orlo dei precipizi delle Tofane o del Brenta… mah… comunque in bocca “al lupo”, ti teniamo d’occhio.

  7. #7 by paio at 9 giugno 2009

    E allora?
    com’è finita questa discesa in campo?

  8. #8 by Silvio Baù at 9 giugno 2009

    Ehhhh… tutto molto bello.

(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback