“Per il duello con quell’ipocrita del farmacista, che si vantava d’essere erede della migliore tradizione illuminista, laica e bonapartista, aveva ritagliato una frase di Napoleone che riassumeva il peggio della visione maschia del mondo che ancora gli sembrava dominare l’Italia del dopoguerra: «La donna è nostra proprietà, noi non siamo la sua, poiché essa ci dà dei figli e l’uomo non ne dà. Ella, dunque, è la proprietà dell’uomo, come l’albero da frutto è proprietà del giardiniere»”
(G.A. Stella – Il maestro magro)
Affermazione discutibile o facilmente confutabile, ma certamente esplicativa di un certo maschilismo estremo. In questo blog a volte sostengo, altre volte semplicemente provoco.
L’idea che la donna sia nata per procreare non è affatto peregrina ed il sostenere che il raggiungimento della sua completezza umana avvenga con la maternità ha una sua, seppur esile, ragionevolezza.
#1 by Erica at 27 febbraio 2009
La citazione non merita nemmeno una discussione. E’ semplicemente un’affermazione folle.
La donna è un essere umano completo anche senza essere madre. E sicuramente non è proprietà del maschio perché quest’ultimo è in grado di fecondarla.
Semmai, si potrebbe dire che la donna dal momento che è in grado di generare vita, è un essere superiore all’uomo, da cui si evince che un essere superiore non può essere proprietà di un essere inferiore.