L’occasione sprecata


Ieri sul mio volo di ritorno da Roma, tra le cravatte verdi dei portaborse leghisti, che come ogni giovedì riguadagnano l’agognata Padania, e i trolley degli uomini d’affari tuttichiacchieredistintivo, è apparso un semi-eroe d’altri tempi. Uno che ha sfiorato la consacrazione dell’immortalità, senza mai agguantarla. Uno che è arrivato ad un passo dall’impresa, ma che poi è ritornato nello spietato dimenticatoio dei comuni mortali. Azeglio Vicini, che con una delle Italie più belle e più divertenti ci ha condotto sull’orlo della vittoria mondiale.
Invecchiato, timido, quasi sofferente per i troppi anni di colto vagabondaggio, che dopo Italia ’90 l’hanno sbattuto tra le trasmissioni di calcio e le tribune di tutti gli stadi.
Tra le tante cose, avrei voluto chiedergli cosa disse a Zenga dopo l’uscita su Caniggia che ci costò il mondiale. Ma per la troppa timidezza, o forse per inconsapevole rispetto, ho desistito. E come accadde a Serena, ho fallito l’occasione… di appagare la mia curiosità.

  1. #1 by Michele Mari at 31 gennaio 2009

    Io invece, senza alcun pudore, ho chiesto ad Albertosi cosa disse a Rivera che in Italia Germania 4-3 per due volte fece segnare i crucchi su angolo. Disse che ero troppo piccolo per saperlo.

  2. #2 by Erica at 1 febbraio 2009

    Purtroppo, ogni lasciata è persa!

  3. #3 by admin at 2 febbraio 2009

    Michele, un po’ t’invidio. Cmq ti immagino un bambino rompiballe che fa il saputello insolente davanti ad Albertosi. e lui spiazzato che ti risponde in malomodo.

  4. #4 by admin at 2 febbraio 2009

    Per Erica: magari lo ribecco, e l’occasione si ripresenta 😉

  5. #5 by Michele Mari at 3 febbraio 2009

    No, non ero molto rompiballe, lo guardavo con grande ammirazione, cazzo, aveva giocato in Nazionale. Saputello sì, in effetti.
    Tra l’altro, ieri ho sognato che ero sul muro con i miei amici, e sotto il muro passava prima tutta la rosa del Napoli e si arrampicavano sulla torre di Levoni (io intanto salutavo e stringevo la mano ad Hamsik, Lavezzi, insomma, quelli buoni) poi sono passati anche Luca Fusi, De Napoli e Maradona, e in ultimo Toni (che mi ha detto che facevo bene ad avere la morosa di Modena, e che era come se fossimo parenti), Buffon e altri nazionali, cui stringevo calorosamente la mano.
    Ho pensato che forse è perchè a forza di scrivere del Volta, sono stufo di stringere la mano e complimentarmi con Borghini e compagnia, e sogno in grande.
    Altri grandi calciatori, mai conosciuti, solo Gabriele Graziani cui ho detto “grande Ciccio” mentre osservava, invero stranito, palazzo Te. Mi ha risposto “oh, ciao ragazzi, grazie” (ma c’ero solo io!).
    E il Paio, bè, lui sì, è la stella che conosco.

  6. #6 by paio at 5 febbraio 2009

    Ok Michele, se vuoi stasera puoi venire ad assistere al mio allenamento e ti firmo qualche autografo.

(non verrà pubblicata)

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