Mentre cammino quasi casualmente per il centro di Mantova, mi accorgo della raccolta di firme organizzata da Di Pietro e dai suoi seguaci contro il cosiddetto “Lodo Alfano”. Benché nutra poca fede in questo strumento, decido subito di firmare. Se non altro per una questione di principio e per tacere la mia insolente coscienza, che spesso insorge. Dopo aver dichiarato il comune d’appartenenza, mi si avvicina una signorina e si presenta: “Sono la segretaria provinciale dell’Italia dei Valori, sai che l’anno prossimo a Volta ci sono le elezioni comunali? Abbiamo bisogno di linfa fresca, di persone nuove. Hai voglia di impegnarti, oppure conosci qualcuno che potrebbe farlo”. Le spiego velocemente che con Di Pietro spartisco davvero poco (lei non la prende benissimo) e che le cose, in verità, non sono così semplici come crede lei. Le spiego anche che a Volta l’Italia dei Valori non prenderebbe nemmeno un voto e che l’unica possibilità che potrebbe avere è quella di allearsi con tutte le opposizioni già presenti (Pd, Lega, An). Un minestrone mai visto, come unica possibilità di antagonismo. Un discorso vecchio, che però mi sta molto a cuore e che spesso ho intavolato con gli amici più cari per dibattere serenamente di tecnica politica e, perché no, di equilibri di paese. Lei parla di ideali, io di machiavellici mezzi politici. Non le ho detto, ma forse avrei dovuto, che tentare di reclutare il primo che passa è indice di insana sofferenza e agonizzante malore.
Italia dei malori
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#1 by vicensa at 28 ottobre 2008
Silvio, guarda che ormai per sfondare qua in Italia bisogna darsi alla politica… datti, su! E faresti la tua porca figura, ne sono convinto. Nota: anch’io, seppur conscio della (quasi?) inutilità del gesto, anch’io come te ho firmato ai banchetti a Vicenza. Sa mai che cambi qualcosa…
#2 by Gianluca at 30 ottobre 2008
Non le ho detto, ma forse avrei dovuto, che tentare di reclutare il primo che passa è indice di insana sofferenza e agonizzante malore.
Ma perchè sempre queste ipotesi a priori?
Non può semplicemente essere che lei crede in quello che fa? Che ha un entusiasmo folle e che questo la spinge a coinvolgere gli altri?
Chiedo neh. Senza polemica.
#3 by admin at 31 ottobre 2008
Ti ho già detto che “n’è” si scrive “n’è”
#4 by Gianluca at 2 novembre 2008
Stamattina a Desenzano mi sono avvicinato al banchetto di Di Pietro per firmare pure io.
Mentre compilo il foglio Lorenzo dice a gran voce: Ma papà! Stai firmando per Di Pietro? Cosa firmi a fare che tanto vince Berlusconi!
Silenzio assoluto per qualche secondo.
#5 by vicensa at 2 novembre 2008
Mamma mia… agghiacciante…