“Santa Lucia bella
dei bimbi sei la stella
pel mondo vieni e vai
e non ti fermi mai”
(Filastrocca popolare)
Oggi Gabriele festeggia la sua prima vera Santa Lucia “consapevole”. Non è il primo anno che allestiamo l’arrivo di Lucy e del suo asinello, ma è certamente la prima volta che ciò avviene nella piena e vigile cognizione del nostro bimbo, che ora di fronte all’evento inizia a capire, desiderare, attendere, fremere, gioire.
Abbiamo rispettato i dettami del rituale classico, o almeno… di quel rituale che si inscenava a casa mia e che mi persuado essere il più fedele alla tradizione.
Scampanellate e piccoli doni nelle sere precedenti, giusto per accrescere l’attesa e plasmare il mito. La sera del 12 dicembre, allestimento di libagioni per l’asinello (carote, pane, biscotti), per trasmettere bontà e magnanimità nei confronti del regno animale sempre vessato e servizievole. Pressioni psicologiche in stile Guantanamo per guadagnare presto il letto e addormentarsi nella trepidante attesa di un mondo nuovo all’indomani.
Una liturgia che si consuma pressoché uguale in tutte le famiglie di Volta, di Mantova, di Verona, poiché questo è quello che si conosce di Santa Lucia e della sua generosa folata di regali. Pochi invece conoscono l’origine della tradizione, che affonda i piedi un po’ nella storia e molto nella leggenda.
Siamo a Verona, in un inverno qualunque alla fine del XIII° secolo. Una grave epidemia colpisce gli occhi di molti bambini. La città, impotente di fronte agli insuccessi della medicina, chiede una grazia con un pellegrinaggio a piedi scalzi alla chiesa di Santa Lucia, protettrice degli occhi. Data la rigida temperatura, i bambini inizialmente si lamentano e rifiutano. I genitori promettono allora giochi e dolci, come ricompensa tangibile per il duro pellegrinaggio da compiere. La leggenda vuole che a processione conclusa, l’epidemia venga sbaragliata. Da allora inizia la tradizione di portare ogni anno i bimbi in chiesa il 13 dicembre, per ricevere una benedizione agli occhi. La sera prima rimane l’usanza di aspettare la Santa e, con essa, i doni che si portò appresso.
Dal ‘700 in Svezia si festeggia il giorno di Santa Lucia, come passaggio delle ultime due settimane di Avvento. La mattina del 13 dicembre, la primogenita femmina si veste di bianco con una corona di rami e candele e porta la colazione a letto ai genitori.
#1 by erica at 14 dicembre 2017
Pare che la chiesa fosse quella di Sant’Agnese, dedicata anche a Santa Lucia essendole quest’ultima molto devota. L’attuale Palazzo Barbieri.