La vicenda dei due fratellini di Gravina sta seminando ovunque ansia e dolore.
In genere mi interesso poco di cronaca, ma è impossibile rimanere impermeabili a quanto accaduto in questi giorni. Brivido e stordimento che lasciano inebetiti tutti quanti. Immaginare due bambini che muoiono di fame, freddo e paura fa realmente gelare in sangue. In natura non ci può essere circostanza più perfida.
In un vortice d’insensata speranza, ora tutti ci auguriamo che il loro padre non c’entri nulla. Quasi questo potesse affievolire il male, attenuare l’abnorme dramma, sollevarci dall’immisurabile terrore. Ma se venisse accertato il contrario, cioè se la tragica morte fosse opera del genitore, andremmo davvero oltre la più malvagia delle fantasie.
La perfida Gravina
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