Al di là dei dubbi che permangono sulla liceità e la legittimità dell’indipendenza kossovara pronunciata nei giorni scorsi, la sparata di Borghezio sul parallelismo col destino del “popolo padano” è l’ultima scemenza partorita dalle fini menti leghiste. Fa ribrezzo pensare che cervelli di questo spessore posino comodamente le loro natiche sugli scranni dell’Europarlamento.
Il diritto all’autodeterminazione dei popoli, che spinge legittimamente a cercare l’indipendenza, non ha alcun nesso con la cosiddetta Padania. Semplicemente perché non esiste un popolo padano. Non esistono una storia, una lingua, una razza o una cultura padane. Esistono storie, culture e dialetti regionali come in qualsiasi altro posto al mondo. Ma identificano regionalità comuni, non popoli specifici. A ciò si aggiunge che la fantomatica secessione è auspicata da una minoranza circoscritta di questo inesistente popolo padano. Ed i motivi, tutt’altro che storico-politico-culturali, sono meramente economici.
Per questo e per l’idiozia di certi personaggi, il Kossovo non può costituire alcun precedente giurisprudenziale europeo per la secessione padana. Robe da matti.