“Ma c’ho l’alibi, a quell’ora sono sempre all’osteria”
(E. Jannacci, L’Armando)
Per il furto di opere d’arte di qualche giorno fa a Castelvecchio, l’alibi è veramente di ferro. A quell’ora, come diceva Jannacci, eravamo davvero all’osteria.
Primo “osteria tour” nel centro di Verona, che significa vagare tra i diversi localini tipici della città, possibilmente nei meandri più reconditi e pittoreschi del centro storico. Tra un calice di garganega e un’ombra di valpolicella si scoprono così le piazzette più nascoste, i portici più misteriosi, gli angoli più silenziosi. Inutile appuntare voti ai locali o giudizi sui vini. Lo spirito è altro e quel che conta è solo l’emozione dell’istante, la suggestione dell’attimo o l’eccitazione del momento. Per ogni tappa ho annotato la sensazione che vino, luoghi e persone mi hanno trasmesso.
1 Locanda Cappello e prosecco brut – L’euforia della partenza
2 Osteria Le Vecete e spumante rosè – Esoso lupanare di plastica
3 Osteria Del Bugiardo e vino spudorato – Viandanti sulla strada
4 Osteria Monte Baldo e Campofiorìn – Nectar angelorum hominibus e sincerità
5 Osteria A la Carega e vinasso bio greco– Belle sedie e lucean le stelle
6 Vini Zampieri e amarone – La staffa, siamo a cavallo
L’idea è del Nicholas, le foto sono del Wolf.