Pochi giorni fa in Turchia, un sedicenne, armato di pistola, è entrato in chiesa uccidendo un sacerdote italiano. Ha confessato lâomicidio, giustificandolo con la profonda indignazione, scaturita dalla pubblicazione di vignette satiriche su Maometto da parte di un quotidiano danese. Per lo stesso motivo, lâepisodio era stato preceduto da rivolte insanguinate nel medio-oriente. Poi diverse decine di morti in Libia, in Nigeria, un poâ in tutta lâAfrica. Sono questi gli ultimi atti, in ordine di tempo, della guerra radicale islamica nei confronti dellâoccidente cristiano.
Il problema non è se la satira contro la religione, quandâanche sfoci nellâabisso del vilipendio, possa o meno giustificare la violenza, o meglio, lâomicidio. Giacché la tesi da sostenere non potrebbe essere che una sola. La questione è piuttosto se sia ancora possibile sostenere la cultura islamica come ricchezza per il mondo occidentale. Se sia ancora possibile vedere lâIslam come opportunità e non come minaccia. La cultura xenofoba, nel senso più letterale del termine (ovvero lâavversione agli stranieri) e la difesa della particolarità , dei propri usi e dei propri costumi, hanno sempre incontrato in Italia lâantitesi di chi sosteneva che lâIslam potesse rappresentare un patrimonio culturale, unâoccasione di confronto per la tradizione cristiano-occidentale: aprire le porte, aprire la mente; accogliere non in nome della carità , ma del progresso.
Ma di fronte allâintransigenza e allâestremismo arabo, per carità pilotato a dovere da chi ha ancora il potere di plagiare le folle inerti, ha ancora un senso parlare di opportunità ? Di fronte ad una mancanza totale di disponibilità al dialogo e di accettazione delle regole comuni, ha ancora un senso parlare di Integrazione (con al I maiuscola)?
Non sto parlando dei doveri di carità ed accoglienza che ciascun individuo, prima ancora che lo Stato, dovrebbe espletare. Sto parlando di Integrazione. Quel fenomeno che unisce e fonde, al fine ultimo di completare. Noi ne abbiamo davvero bisogno? E loro lo vogliono realmente?
La chimera dell’Integrazione
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