Beota ignoranza


C’è un’inquietante ignoranza nelle firme raccolte in questi giorni per “Subito la voto”, l’iniziativa di Forza Italia per mandare a casa il governo Prodi. Non che il Gabinetto di Centrosinistra abbia acquisito grandi meriti e debba essere plaudito e premiato, anzi… tutt’altro.
Le migliaia di persone che si sono recate nei gazebo a firmare, dovrebbero sapere che il loro contributo civile non avrà alcun fine pratico. Le raccolte di firme possono avvenire o per promuovere referendum abrogativi di leggi esistenti (divorzio, caccia, leggi elettorali) o per dare vita a proposte di legge di iniziativa popolare (ultima in ordine di tempo quella del “Parlamento pulito” di Beppe Grillo). Non ha alcun riscontro con la storia, e soprattutto con il diritto pubblico, una raccolta di firme per licenziare un governo in carica. Terminato il weekend di mobilitazione popolare, e consegnate le migliaia di adesioni, cosa si aspettano che accada? Che Napolitano, ricevute centomila firme, sciolga le camere ed indìca nuove elezioni? Ma si può essere più ingenui? Più beoti, più ignoranti?
Bene inteso che l’ignoranza non alberga in Forza Italia, pienamente consapevole di aver mobilitato solo una campagna d’opinione e di aver fomentato e pilotato un dissenso diffuso e sostenuto, ma piuttosto nei cittadini plagiati da tanta demagogia e permeati da un analfabetismo del diritto.
Se poi si sapesse (e lo si dovrebbe sapere!) che questa legge elettorale è la peggiore della storia repubblicana e che, se non verrà cambiata prima delle nuove elezioni, produrrà nuovi ed ulteriori abomini, forse non ci si recherebbe a firmare tanto facilmente.

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