Il Congresso di Federserd, la federazione degli operatori pubblici delle dipendenze, annuncia un incremento di nasi rifatti in seguito al consumo di droga. Lista di attesa di un anno e mezzo per intervenire sulle mucose nasali bruciate dall’abuso di cocaina. “Granulomi sottocutanei, vasi sanguigni cicatrizzati e inservibili, riassorbimento dei tessuti: il naso del cocainomane è fortemente compromesso, la carenza di circolazione sanguigna manda in necrosi i tessuti, e l’operazione chirurgica a lungo andare è inevitabile”. Anche diecimila euro nelle cliniche private, gratis se si passa dal servizio pubblico. Non più solo vip annoiati e traboccanti di danari, ma gente di ogni estrazione, di ogni età.
Credere nella libertà, significa anche concedere la facoltà di incendiarsi il naso; ognuno faccia di se stesso “quel che vuole”. Ciascuno è anche libero di scialacquare i propri soldi come meglio crede, essendone padrone fino in fondo. Io i miei vorrei evitare di spenderli per rifare il naso ai drogati. Sovvenzionare col sistema sanitario nazionale operazioni di questa natura mi dà leggermente fastidio.
All’Asinara c’è un penitenziario praticamente abbandonato, ex lebbrosario. Io spedirei là tutti i cocainomani, a respirare aria buona.
Amici & narici
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#1 by ANDREA at 7 novembre 2007
a margine vorrei far notare,purtroppo, che anche volta e’ finita nel circolo dello spaccio e consumo e che poco tempo fa (adesso non so) era possibile trovare cocaina a prezzi inferiori e quindi gente da altri paesi veniva non solo per bere o mangiare tortelli ma anche ad acquistare la neve…. bisogna colpire li alla base ed essere duri ed irreprensibili e allora magari qualche naso in meno verra’ rifatto