(G. Andreotti)
Nel Consiglio di fine aprile è stato approvato il Rendiconto dell’esercizio finanziario 2012.
Come noto, l’elemento essenziale è che pur mantenendo un avanzo di amministrazione positivo, superiore ai centomila euro (il Comune non è in rosso!) è stato sforato il Patto di Stabilità.
Il Patto di Stabilità è l’accordo che lo Stato Italiano ha assunto con gli altri Stati Europei, in sede comunitaria, in base al quale anche i Comuni devono contribuire alla riduzione del debito pubblico nazionale, osservando, di anno in anno, regole sempre più restrittive. Regole che mettono in difficoltà gli stessi Comuni nella realizzazione della programmata attività a favore della cittadinanza. Paradossalmente, per molto tempo il Comune ha avuto i soldi per finanziare nuove opere, ma di fatto, non le ha eseguite poiché successivamente non avrebbe potuto pagarle per rispettare quel limite dettato dal Patto.
È ovvio che questo sistema ottuso restringe l’autonomia del Comune impedendo sia di realizzare nuove opere pubbliche, sia di effettuare interventi di manutenzione straordinaria che le infrastrutture richiedono in maniera sempre più urgente.
Benché non siano ancora note le modalità per rientrare dallo sforamento, certamente ciò comporterà una riduzione dei trasferimenti ordinari da parte dello Stato, il divieto di assunzione di nuovo personale e l’impossibilità di contrarre nuovi mutui (il limite di indebitamento per mutui è già stato comunque pressoché raggiunto).
I motivi principali dello sforamento risiedono nelle mancate entrate, soprattutto per quanto concerne la cessione di volumetrie. Di certo qualche responsabilità da parte dell’Amministrazione c’è. Se non altro per aver male valutato proiezioni e previsioni.
È stato poi ufficializzata l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area “Recupero Porta Sud”. Gli spazi che ospitavano gli edifici dell’ex Tintoria dei Savi, demoliti e bonificati, appartengono ora al Comune che dovrà riconvertirli in spazio pubblico. Una delle ipotesi è quella di approntare lì la nuova area feste. Anche su questo punto, inspiegabilmente la Minoranza si è detta contraria.