(C.Viviani – Pensieri per una poetica della veste)
In questa seduta si è inspiegabilmente interrotto l’Aventino della Minoranza. C’eravamo lasciati con la diserzione del Consiglio, in attesa di risposte dal Sindaco sui polveroni sollevati dai dépliant promozionali dei giorni scorsi. Invece lo sciopero della parola si è stoppato all’improvviso, senza alcun intervento da parte del primo cittadino. Il pubblico, accorso numeroso, ha gridato subito al miracolo: la resurrezione della Minoranza.
Ma gli scettici e gli atei hanno presto fornito una spiegazione plausibile per questo sciopero intermittente. All’ordine del giorno figurava infatti la costituzione della società con Curtatone e Virgilio per la gestione delle farmacie comunali: occasione troppo ghiotta per l’Opposizione, per aizzare il pubblico di cittadini di Cereta presente in aula.
Ma anche stavolta è andata male. Il consulente esterno che si è occupato dello studio per la sostenibilità economica delle strutture, ha sciorinato dati impietosi ed inappellabili.
Bertaiola, tra le proprie motivazioni, ha sostenuto che una farmacia a Volta contribuirebbe all’inquinamento atmosferico, poiché gli abitanti di Cereta dovrebbero continuare ad utilizzare l’auto per recarsi in farmacia. Al di là del fatto che una farmacia a Cereta potrebbe costituire lo stesso problema per chi da Volta si reca nella frazione, perché la stessa attenzione alle emissioni di Co2 non è stata posta quando è stato disegnato il piano dei sensi unici? Che uno per andare a fare la spesa deve attraversare due volte il paese?
All’argomento ho già dedicato il post “farmacia canaglia” e non vale la pena dilungarsi ulteriormente.
Gli altri punti all’ordine del giorno sono stati l’assestamento generale di bilancio e l’estinzione parziale (circa 100.000€) di un mutuo contratto nel 2008 dalla precedente Amministrazione.