I° Maggio, quale festa dei lavoratori?


È fatto divieto al datore di lavoro di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore“.
(Art. 8 Statuto dei lavoratori)

Ho pensato di esprimere il mio parere sull’argomento che segue perché buona parte dei frequentatori di questo blog coincide con l’orda ringhiosa dei miei colleghi.
Ho trovato sconcertante quanto accaduto lo scorso venerdì pomeriggio. Mi riferisco alla circostanza che ha visto una segretaria di direzione battere gli uffici alle 17.25 alla ricerca di firme per sostenere una lista delle elezioni comunali. Non sta né in cielo, né in terra. Che introduca la sua raccolta premettendo addirittura che il mandato arriva direttamente dalla direzione è un’aggravante piuttosto pesante. La stessa non ha saputo rispondere a chi domandava quale fosse il legame tra la lista in oggetto e la direzione, limitandosi ad addurre una fantomatica libertà di firmare o di non firmare (e ci mancherebbe!). A prescindere dalla lista e dal suo colore, che poco importano, essendo il ragionamento di principio, non si può neppure limitarsi a parlare di una debacle di stile da parte dell’azienda. Si tratta di un’ingerenza bella e buona! Un’ingerenza che mina la libertà di pensiero e che non può non condizionare il lavoratore. Vi pare normale che un datore di lavoro giri per gli uffici chiedendo ai suoi dipendenti di firmare per un candidato sindaco? Poi cosa faremo? La lista di chi ha firmato e quella di chi non ha firmato da esporre in bacheca?

  1. #1 by paio at 2 maggio 2007

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(non verrà pubblicata)

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