Nomi propri e impropri


“mia madre dice sempre che assomiglio a quell’attore
che recita nei films ma non ricorda il nome”

(F. Baccini – Mago Ciro)

Sono da poco diventato zio, e con molti amici in attesa di pargoli, sono diventato improvvisamente sensibile ai nomi da affibbiare. Pericoloso segnale dei tempi che cambiano.

La mia regola è sempre stata solamente: va bene qualsiasi nome, purché non provenga da un telefilm americano. Adesso invece inizio ad azzardare preferenze e predilezioni.

Questo per dire che la notizia sulle statistiche dei nomi milanesi, mi ha timidamente interessato. Per la prima volta a Milano, tra i neonati d’inizio anno non c’è nessun Ambrogio.

Il nome del santo patrono cittadino, che in realtà era un romano cresciuto in Renania, cioè nell’attuale Germania, nel 2012 è stato snobbato e nessun genitore l’ha dato al proprio figlio. Meno male, aggiungo io.

Al suo posto tanti milanesi che si chiamano Ahmed, Karim, Mohammed, Huixuan e Ishayattaha. Altro segnale dei tempi che cambiano.

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