(Virgilio – Bucoliche)
I capunsèi furono inventati qualche secolo fa nella povertà delle campagne voltesi, a Cereta per la precisione. Da qualche anno, però, Solferino si autoproclama maramaldamente “patria del Capunsèl”, nel vano tentativo di appropriarsi di un’eredità storica che, ahilui, non gli appartiene.
Più o meno con gli stessi intendi, Cavriana tentò di impadronirsi della paternità di Publio Virgilio Marone, conosciuto al grande pubblico come il poeta Virgilio. Virgilio nacque ad Andes, località vicina all’odierna Pietole, a pochi passi da Mantova. Lo si scoprì da un’iscrizione latina che recitava la classica formula di provenienza: “AB ANDES”, cioè “da Andes”. Gli abitanti di Cavriana inventarono la favola che l’iscrizione recitasse invero “A BANDES”, cioè “da Bande”, borgata di case ai piedi del comune di Cavriana. Ne seguì una squallida disputa, buona per le chiacchiere al bar più che ai dibattiti da simposio.
Potremmo continuare a iosa, recitando innumerevoli esempi di contese tra i comuni italiani, atte ad usurpare nobili origini o importanti invenzioni. Capita spesso infatti che il successo di un personaggio, di una scoperta, di un’invenzione, possa dare lustro ad un paese di per sé insignificante. Da qui i tentativi di “appropriazione indebita” da parte dei paesi limitrofi.
Rimanendo in tema “Virgilio”, il sindaco di Mantova ha negoziato nei giorni scorsi con la Tunisia il prestito dell’unico mosaico raffigurante il poeta, per la mostra sul volto del poeta a Palazzo Te. Il tentativo di riportare, seppur temporaneamente, la preziosa immagine del vate latino nella sua città natale ha destato però pareri contrari. C’è chi, pur potendo annoverare Virgilio tra i proprio concittadini, preferisce disconoscerne il legame, andando in controtendenza rispetto a chi gareggia per rubarsi i pezzi di storia. Le garbate dichiarazioni dell’assessore al turismo, Vincenzo Chizzini, lasciano pochi dubbi sulla maturità culturale dell’entourage leghista: “se n’è andato a Roma, in Calabria, infine a Napoli, dove è sepolto. Ci ha traditi”. Mancava solo che aggiungesse: “Virgilio terrone!”
#1 by SimonaBus at 24 novembre 2011
A Bande in compenso c’è nata mia mamma Graziella. E’ terra di torba, di palafitte e di tante storie: di bossoli d’artiglieria da usare come gioco, di tedeschi che le danno, di tedeschi in ritirata che chiedono di nascondersi e di una madre (mia nonna) che ne manda via tre con un fucile scarico per difendere i suoi sei figli.
Io un po’ di lustro a quella borgata glie l’ho sempre dato.