sette cani neri, come pensieri;
e le loro donne, hanno sette gonne,
sette gli stallieri, amati ieri;
suona cupo il corno, manca un dito al giorno”
(R. Vecchioni – Sette meno uno)
La catastrofe di Fukushima ha raggiunto il livello 7. Come direbbe Cirri, “oltre c’è solo l’Armageddon”.
Non sapremo mai come stanno realmente le cose, ma assimilando quello che ufficialmente ci raccontano… siamo ai livelli di Chernobil. Intanto dovrebbero spiegarci come si passa da livello 5 a livello 7, senza passare dal 6 (interrogativo che mi ponevo spesso già al ginnasio, alla fine dei trimestri riguardando lo score del greco scritto).
Nonostante tutto, riusciamo ancora a sbattercene allegramemte le scatole perché alla fin fine il Giappone si trova dall’altra parte del mondo.
Sarebbe bello che con un referendun imminente, il Parlamento dibattesse appieno sull’argomento “nucleare”. Vorrei che mi spiegassero chiaramente i pro e contro, che si andasse al di là dei preconfezionati: “no, non serve perché hai visto in Giappone cos’hanno combinato?” o “le centrali moderne non sono mica come quelle di quarant’anni fa”.
Vorrei che scorressimo le settimane e le prime dei giornali parlando del nucleare alle porte e non del processo breve.
#1 by Gianluca at 13 aprile 2011
Lo score del greco?
#2 by Cristina C. at 13 aprile 2011
Il coniuge (ingegnere ambientale) mi ricorda spesso il principio di precauzione di Kyoto, ovvero se non sai con certezza quali saranno le conseguenze, per precauzione, pensa ad un’alternativa sicura.
Le conseguenze di un solo incidente sono letali e irreversibili, una motivazione sufficiente per scartare il nucleare.