Il ballo in maschera


Il ballo in maschera… finisce qui

(C. Caselli, Il carnevale)

Sono arrivate le mascherine anche a me, ringrazio pubblicamente” è la frase cool della settimana. Sarà sostituita a breve (ma non ne sono sicuro) da “Auguri, Buona Pasqua!” – “Grazie, altrettanto!”.

È giusto. Una comunità che in un periodo di emergenza riesce ad autorganizzarsi e a reperire risorse, creare, distribuire aiuti a sé stessa, rappresenta il valore più alto per un paese in difficoltà. È giusto concedere il meritato plauso a chi ha offerto i materiali, a chi ha realizzato le mascherine, a chi le ha distribuite e a chi dall’alto ha coordinato l’intera ed efficiente operazione. Centinaia di messaggi social tutti uguali testimoniano questo desiderio di riconoscenza, forse esagerato, forse sproporzionato, certamente sincero.

Nelle ultime ore sobbolle una piccola polemica tra un’azienda, che rivendica o millanta un’esclusività sul confezionamento delle suddette maschere e definisce “fuori norma” quelle distribuite dal Comune, e l’Amministrazione che accusa la stessa azienda di aver ricevuto materiale gratis senza realizzare alcun prodotto in cambio.

Non oso entrare nel merito di questioni che ignoro e che intendo ignorare a lungo. Sarebbe solo utile sapere se effettivamente le mascherine distribuite rispettano le disposizioni normative. Aggiungo che se l’ordinanza di Fontana consente in alternativa anche l’utilizzo di sciarpe e foulard, la certificazione delle mascherine lascia il tempo che trova. Auguri a tutti, Buona Pasqua!

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