“Tutto ciò di cui hai bisogno in questa vita è ignoranza e fiducia, poi il successo è assicurato”
(M. Twain)
Poiché la legionella è la malattia tipica dei legionari dell’Africa, Mariani, consigliere della Lega, chiede più controlli e accertamenti tra gli immigrati africani. Lo zittiscono subito in Consiglio Regionale, perché in realtà la legionella deve il suo nome all’epidemia che colpì un gruppo di veterani dell’American Legion riuniti in un albergo di Philadelphia nel 1976. Il batterio era annidato nell’impianto di condizionamento dove si era tenuta la convention.
Di Maio chiede al Governatore della Puglia cosa stia facendo per l’alluvione di Matera. Nulla, perché Matera si trova in Basilicata. Sempre Di Maio lancia un monito in tv sul rilancio di Taranto: “Qui manca un museo sulla Magna Grecia”. La direttrice del MarTa lo smentisce immediatamente: abbiamo uno dei musei archeologici più importanti al mondo.
La controfigura del Premier, Conte, parla dell’8 settembre come fosse il 25 aprile. La gaffe non è esplicita come le precedenti, ma basta aver fatto le elementari per rendersi conto che sta confondendo l’armistizio con la liberazione. Il 1943 con il 1945.
Non possiamo essere tutti tuttologi, è evidente. Non possiamo conoscere tutto, è palese. Però possiamo prepararci un po’ su quello che diremo o sui temi che saremo chiamati a discutere. Non mi sconvolge l’ignoranza di questa classe politica, ma piuttosto la sua approssimazione, la sua superficialità, la leggerezza con cui affronta le questioni. “Chissenefrega”, sembrano dire.
Che scelte può fare una politica che comunica solo con gli slogan, ma che ignora gli argomenti di cui dibatte? Che provvedimenti può prendere chi si rifiuta di studiare e disconosce le realtà che pretende di cambiare?