“Le osterie sono un bene universale“
(Mons. E. Tonini)
Un’amica mi ha segnalato un articolo di Wittgenstein, che dibatte su come e perché stiamo volgendo all’azzeramento della ragione, sui motivi che spingono gli istinti animaleschi dell’egoismo a prevalere sulle regole della civiltà. Una riflessione sull’attuale deriva politica e sociale di cui siamo vittime più o meno consapevoli. Un articolo dal registro impegnativo e forse un po’ pesante, che parte da premesse lontane e retoriche, ma che tuttavia condivido appieno. Ma aldilà della sostanza globale, che potete leggere integralmente sotto, mi ha incuriosito la circostanza dell’incipit: “abbiamo ordinato da bere delle cose in un bar di Milano, vedendosi tra amici al ritorno delle vacanze, ci siamo impelagati in una riflessione universale sulla piega che stanno prendendo le cose”.
Situazione invidiabile quella di impelagarsi con gli amici al bar, in una riflessione universale sulla piega delle cose. Mi è capitato talvolta di provarci, ma è difficile. Occorre trovare amici che la pensino diversamente, che abbiano un punto di vista alternativo e che siano al contempo interessati, informati e animati da passione. Improbo anche mantenere queste discussioni sempre al di fuori della superficialità e della retorica. La politica più autentica e gustosa dovrebbe sedersi ai tavoli del bar, ma troppo spesso preferiamo parlare d’altro.
#1 by Erica at 2 settembre 2018
Sì, è una situazione invidiabile: trovarsi quattro amici al bar, non in un salotto della “Milano bene”, che come canta Gino Paoli “hanno voglia di cambiare il mondo”, o quanto meno, hanno voglia di capire dove sta andando il mondo, e perché.