Archive for luglio 2018
Caccia al tesoro, in palio uno sciroppo
Posted by Giullare in Cose di paese on 30 luglio 2018
“Il crimine contiene l’enigma, così profondo come la salvezza medesima“
(H. Miller)
Un venerdì sera, dopo le 18.30, mi è capitato di dover raggiungere urgentemente una farmacia e che la stessa fosse chiusa. Un biglietto perentorio recitava senza appello: “Non suonare, telefonare”. La virgola tra i verbi l’ho messa io, ipotizzando, con la saggezza di cui sono dotato, che il senso dell’avviso fosse quello di non suonare il campanello, ma di contattare la farmacia tramite cellulare.
In realtà, per come era scritto (“Non suonare …… telefonare”), il biglietto poteva anche esprimere un divieto multiplo sia di suonare che di telefonare, oppure una generica interdizione ai rumori (non fare baccano suonando la tromba o ascoltando telefonate ad alto volume).
Lasciamo perdere questi superflui cavilli interpretativi, e badiamo alla sostanza. Benché il farmacista abitasse sopra l’esercizio commerciale, dopo la chiusura l’invito era esplicitamente quello di non usare il campanello, ma di telefonare. Mancava tuttavia il numero da contattare e la copertura internet in quella zona era molto scarsa. Difficile dunque avere tutte le informazioni per obbedire all’ordine. Il chiaro significato del biglietto era dunque “Chiuso, ciao. Buona fortuna” .
Più in basso, un altro cartello mostrava gli orari della farmacia sostitutiva di turno. “Farmacia di turno XXX, aperta dalle 8 di venerdì, alle ore 8 del venerdì successivo”. Senza date e senza riferimenti a precise settimane di calendario, per me il senso letterale era “farmacia di turno aperta 24 ore”.
Impossibile, avrebbero scritto “sempre aperta”, o “aperta h.24”. Cerco dunque info su internet e trovo le medesime indicazioni, urlando al complotto.
Non mi resta che farmi mezzora di auto per recarmi alla sopra citata farmacia di turno XXX e scoprire che al venerdì sera anche questa era chiusa. Tuttavia un nuovo cartello, stavolta scritto meglio, rimandava ad una nuova farmacia di turno, come in un succulento enigma da risolvere.
Alla fine, dopo lotte con i draghi e sfide ai mostri alati, sono riuscito a trovare il mio sciroppo.
Toscana, non solo mare
“La Toscana è paesaggio magico dove tutto è gentile intorno, tutto è antico e nuovo”
(C. Malaparte)
Una rapida vacanza in Toscana, tra mare e qualche borgo. Cecina, Bolgheri e Volterra.
Allego qualche scatto di questo piacevole e tranquillo soggiorno.
A spasso per Folgaria
“La montagna dovrebbe servire per salire, ma anche, e soprattutto, per discendere. Verso la gente”
(A.Bevilacqua)
Per me Folgaria è un luogo semplice. Amo la sua comodità, poiché è vicina e facile da raggiungere, e la sua duttilità, visto che offre opportunità di svago sia in inverno che in estate.
Ecco qualche foto di un breve soggiorno estivo. Oltre al piccolo scalatore, da annotare il semplice e breve percorso del biotopo di Ecken e l’eccellente cucina del Maso Spilzi.
Prima gli Alitaliani
“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”
(M.L. King)
Ho appreso ieri, non con poco sgomento, della volontà del Governo di nazionalizzare Alitalia. Circostanza che affiancata all’epiteto “Governo del cambiamento” stride alquanto.
Di Maio vuole nelle mani pubbliche la maggioranza della cloaca che nel 2017 aveva 3 miliardi di debito. Il buco nero che ogni giorno perde più di un milione di euro.
La soluzione è solo una: vendere la baracca al miglior prezzo. Ci hanno provato tutti gli ultimi governi, ma nessuno c’è riuscito. Pressioni forti, lobby, interessi vari: gli alibi non mancano a nessuno. Il Movimento Cinque Stelle però è l’unico a manifestare da subito il desiderio di intervenire con altri soldi pubblici. Eppure ci saremmo aspettati ben’altro. Ci hanno sciorinato il carma del cambiamento, hanno sbandierato la distanza da ogni potere forte e da ogni interesse personale, hanno ottenuto pieno mandato e consenso per ribaltare qualsiasi tavolo dell'”ancien regime”. Se non ora, quando? Se non loro, chi altro dovrebbe fare tabula rasa?
Facendo seguito al loro impeto rivoluzionario, avrei preferito se avessero azzerato e scassato tutto. Magari sbagliando, per carità. Invece i paladini dei conti in ordine sponsorizzano la più vecchia delle restaurazioni, quella che prevede che a pagare sia sempre pantalone. E la Lega, da sempre avversaria degli sprechi romani, tace.
Si dirà che evidentemente vendere Alitalia è impossibile. Non si può tagliare, non si può licenziare, non si può stringere troppo il cordone della mangiatoia. Il cambiamento stavolta non si può fare.
Populisti autocertificati
“Non sono contrario alle tasse, ma solo all’obbligo di pagarle”
(R. Burioni)
Per mesi si sono coagulate attorno al Movimento Cinque Stelle le posizioni più radicali contrarie all’obbligo vaccinale. Le frange no-vax più intransigenti hanno individuato da subito nel Movimento l’unica alternativa ad una pletora di partiti impiccioni e coercitivi. Il Movimento, dal canto suo, ha sempre giocato di sponda, evitando posizioni nette e rimestando nel torbido. Ha cioè lasciato intendere da subito di voler cambiare o stracciare il Decreto Lorenzin, senza mai sbilanciarsi solennemente ed inequivocabilmente. Perché occorreva attingere ad un preciso bacino di voti, senza inimicarsi troppo la maggioranza silenziosa. Il più classico degli esempi calzanti: il piede in due scarpe.
È dunque per questo motivo che attendevo con curiosità una posizione ufficiale da parte del neo ministro Grillo. Invece nulla. I vaccini rimarranno obbligatori, ma basterà presentare un’autocertificazione. Non si ha il coraggio di cancellare il decreto, ma neppure la fermezza di ammetterne la bontà. Salve le capre no-vax e i cavoli amari per chi sperava in una posizione più ferrea e coerente. L’elogio dell’irresponsabilità.
Altro esempio (ne vedremo parecchi) di politica populista senza linea programmatica, che non propone idee, ma insegue sentimenti. Una politica che evita di scegliere con nettezza, preferendo barcamenarsi con lo sguardo ai sondaggi.