“Le grandi montagne hanno il valore degli uomini che le salgono,
altrimenti non sarebbero altro che un cumulo di sassi”
(W. Bonatti)
Le Dolomiti sono tra i posti più belli del mondo. O almeno di quella parte di mondo che ho visto io. La roccia che cambia colore col sole disegna paesaggi inverosimili. Qui le pareti imponenti lambiscono il cielo e quando ti avvicini, sembrano non finire mai.
Nei pressi del Catinaccio abbiamo percorso due ferrate. La prima, la Roda di Vael, prende il nome dell’omonima cima e rapidamente porta dal rifugio sottostante (2280 mt) alla vetta (2800 mt). Poco più di un sentiero attrezzato che però regala tratti bellissmi a ridosso della forcella e nel camino di discesa. Dalla cima il panorama è a trecentosessanta gradi: Sella, Marmolada, Latemar, Sasso Lungo.
La seconda ferrata, che si può compiere unitamente alla prima, è la Masarè. Tutta in cresta, in un saliscendi delizioso e appagante, è decisamente più impegnativa della prima. Non diventa mai difficile, ma riserva alcuni passaggi tecnici davvero molto belli.