Archive for marzo 2016
Il circo massimo
Posted by Giullare in Cose di paese on 25 marzo 2016
“Circo. Luogo in cui è consentito a cavalli, pony ed elefanti di vedere uomini, donne e bambini fare i pagliacci”
(A. Bierce, Dizionario del diavolo)
Venghino, signori, venghino!
Stiamo assistendo al circo dell’assurdo. Ho ascoltato un’amministrazione che raccontava di un bilancio profondamente in rosso. Ho visto, di conseguenza, la stessa mano aumentare pesantemente le tasse. Ho sentito poi che dopo appena un anno sono magicamente apparsi 800.000 euro. Ho letto che quegli stessi soldi saranno investiti per rifare un’altra volta (sic!) la pavimentazione delle stesse piazze, che pochi anni prima la stessa amministrazione aveva costruito e rattoppato.
E alla fine di tutte queste acrobazie, ho sentito anche il pubblico della cittadinanza applaudire. Cittadinanza ammaliata davanti al funambolo del trapezio, inebetita di fronte al domatore di leoni, allocchita dinanzi alle sparate del clown.
Standing ovation. Io di fronte a tutto ciò mi tolgo il cappello e mi inchino. La realtà del circo massimo supera ogni più allegra ed azzardata fantasia.
Il numero uno
“Non scampa, fra chi veste da parata, chi veste una risata”
(F. Guccini, Canzone di notte n. 2)
Sono contento che l’imbattibilità di Rossi sia stata superata da Buffon. E lo dico da milanista, sia chiaro.
Si parla impropriamente di “imbattibilità del portiere”, come se il merito di un record simile fosse appannaggio esclusivo dell’estremo difensore. Come se fosse solo grazie all’abilità del portiere e alle sue parate se una squadra incassa pochi gol. Ovviamente non è così e se il portiere non subisce reti è merito soprattutto dei suoi difensori e, più in generale, di tutta la sua squadra. È storia: quella difesa di Rossi era più forte di questa difesa di Buffon. Ma nel confronto tra portieri non c’è storia.
Se dunque ammettiamo l’assioma che il record d’imbattibilità appartiene al portiere, allora, in un certo senso, è giusto che a detenerlo sia il portiere italiano più forte di tutti i tempi. Complimenti.
Tu vo’ fa l’americano
“Alcuni credono di aver fatto dei gran passi avanti, e di tutte le qualità che possiedono solo la presunzione si trova d’accordo con questa loro idea”
(A. Schnitzler, Il libro dei motti e delle riflessioni)
Da settimane l’Italia è spaccata nel dibattito sulla stepchild adoption. Non si parla d’altro. Discussione lecita, confronto sacrosanto. Ma l’impatto di queste scelte quante persone riguarda? Di quante ipotetiche adozioni di figli del partner omosessuale stiamo parlando? Dieci, cento?
Nelle stesse ore è passato in sordina un altro argomento, che meriterebbe maggiori attenzioni. Nella noncuranza del Parlamento e all’insaputa dell’opinione pubblica, all’indomani della strage di Parigi è stato convertito in legge un Decreto che attribuisce al nostro Premier speciali poteri di guerra. In poche righe viene modificata la catena di comando. Saltando il voto del Parlamento, Renzi può decidere in autonomia le operazioni dell’Aise (servizio segreto per la sicurezza esterna): i nostri militari di unità speciali avranno le garanzie degli 007, licenza di uccidere e impunità per eventuali reati commessi”. I servizi segreti, sotto la cabina di regia del premier, assumono il comando, mentre i militari agiscono con garanzia di totale impunità. Gioca a fare la Cia, il nostro Presidente.
Ecco, vorrei che si parlasse più di questo che delle coppie gaie.