“Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali”
(I.Kant)
Nella ridente Treviso, su denuncia di un’associazione ambientalista, i vigili vanno al mercato del pesce e sequestrano tre astici vivi adagiati sul ghiaccio. Come denunciare un fioraio perché tiene le petunie in un vaso d’acqua, o il pizzaiolo perché mette le pizze nel forno. Sembra una barzelletta, ma invece parte una segnalazione alla Procura della Repubblica per maltrattamento di animali. Nel frattempo i vigili si disfano probabilmente delle prove dando vita ad una catalana, annaffiata di abbondante prosecco.
Uno studio dell’Università di Pavia sulla fauna lombarda ha rilevato che nella provincia di Mantova c’è una nutria ogni due abitanti. Più nutrie che carabinieri, medici, infermieri e insegnanti messi insieme. La Coldiretti parla di emergenza, perché perforano gli argini e le sponde dei canali e devastano i campi, oltre a finire ammazzate dalle auto sulle strade. Per risolvere il problema occorrerebbe un piano nazionale di contenimento e una collaborazione interregionale, per eliminare almeno un milione e mezzo di nutrie. Anche qui gli animalisti insorgono.
Troppe volte per brandire la tutela dei diritti, ci si dimentica della differenza tra l’uomo e l’animale.