Je suis Charlie, a volte


“Sembra che io abbia una costituzione che non regge l’alcol e ancor di meno l’idiozia e l’incoerenza”
(J: Kerouac)

Ad un anno dagli attentati alla sede di Charlie Hebdo, le copertine del settimanale francese tornano a fare polemica. Stavolta dall’altra sponda del monoteismo. È la Conferenza Episcopale Francese a criticare l’inopportuna immagine pubblicata pochi giorni fa, dove si vede Dio col kalashnikov e la tunica insanguinata sotto la scritta “Un anno dopo – L’assassino ancora in fuga”.
Apriti o cielo, è il caso di dirlo. Ogni benpensante storce il naso di fronte a questa irriverente débâcle. Impertinente, sfacciata, in netta contrapposizione alla pace e alla distensione. Eppure l’anno scorso ricordo bene l’unanime appello al diritto di satira e l’insopportabile motto “Je suis Charlie”, scritto e sottoscritto ovunque. La coerenza a volte…

Charlie-Hebdo

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