“Nacque da un fulmine di Zeus, perciò la sua origine è divina cresce in silenzio nascosto tra radici e terra fina la sua gloria aumenta nel rumore dei mercati ma il suo trionfo vero è nei piatti prelibati”
(G. Berti, Quattro rime sul tartufo)
Se al binomio “tartufo bianco” avete pensato ad un gelato confezionato della Bindi, potete anche fermarvi qua.
Il piatto più “alto” di Buona forchetta a (casa mia), mai realizzato fino ad oggi, è senz’altro questo strangozzo al tartufo bianco. La stagione è quella giusta.
Questo piatto non ha la pretesa di consigliare una ricetta alle massaie povere di fantasia, ma ha semplicemente l’intento di compiacere il mio smisurato ego ed il mio palato. Missione difficile, ma obiettivo raggiunto.
Ringrazio l’ottimo Augusto, che regalandomi questo tartufo marchigiano ha messo il carico da undici sul piatto.