(T. Terzani, La fine è il mio inizio)
La nuova banda del buco (di bilancio) sembra seminare il panico a Volta. I numeri fioccano dall’alto come macigni ed in ogni articolo della Gazzetta il buco aumenta e diminuisce di alcune centinaia di migliaia di euro… Come dire: stiamo larghi, per non sbagliare.
Della vicenda non ho capito come sia possibile che tutto ciò non sia emerso in fase di approvazione del bilancio di previsione, nel marzo del 2014. Come poi un bilancio siffatto possa aver superato il vaglio di un responsabile preposto a controllarlo, va certamente chiarito.
Ora, ammesso che di buco si tratti, ricordo che al momento del suo insediamento l’Amministrazione Adami sanò diversi debiti fuori bilancio (certamente di importi minori) fatti dall’Amministrazione precedente. E lo fece senza pubblicarlo sulla Gazzetta di Mantova, né piangendo miseria, né tantomeno alzando le tasse. Sbagliò? Certo che sì.
Oggi potrebbe anche sorgere il dubbio di essere di fronte al gioco più vecchio del mondo, quello di aumentare le tasse incolpando i predecessori e di abbassarle a ridosso delle prossime elezioni. Scene viste e riviste.
Postilla. Mi si chiede se il principio di responsabilità pecuniaria vigente nelle opere pubbliche della città di Efeso possa essere applicato anche a questo caso. Forse sì, nella misura in cui chi pretende di scegliere a nome di tutti dovrebbe essere responsabile se commette degli errori sulla testa di tutti.
Nel caso delle opere pubbliche però, la ratio di sanzionare i lavori troppo onerosi risiedeva (ad Efeso) nella volontà di scoraggiare “creste” e plusvalenze poco ufficiali, che troppo spesso raggiungono il portafoglio di pochi.
Qui mi sembra un po’ diversa la faccenda.