“Ci sono domande alle quali è meglio non rispondere nell’interesse di chi le fa”.
(R. Gervaso, Il grillo parlante)
Quando nasce un bambino ci sono una serie di commenti e di domande standard che risucchiano ogni genitore di buona volontà. Vi elenco i cinque punti principali del protocollo d’intervista, a cui ogni buon padre di famiglia è costretto a sottoporsi.
- Il commento più falso e più diffuso fatto in presenza dei genitori è “Che bello che è”. Cordialità, contegno senso del decoro, sensibilità… Non so quale sia il vero motivo, ma non ho mai sentito dire ad un genitore che suo figlio è “bruttino” e neppure che è “così così”. Eppure è impossibile che tutti i bambini del mondo siano belli, lo sanno anche i genitori stessi. Meglio passare per maleducati o per ipocriti?
- Appena nasce un bambino, mentre ancora non si distinguono la testa dalla rotula, l’ombelico dall’occhio, il naso dall’alluce, i più arditi azzardano le somiglianze sparando nel mezzo: “Ha gli occhi tuoi e la bocca di lei”, oppure “La parte sopra del viso è di lei, quella sotto tua”. La frase è buttata lì, nella declinazione più generica possibile, in modo che il senno di poi non possa smentire drasticamente nessuno. Ma io li segno tutti.
- Sempre nell’ambito dell’esame fisico corporeo, l’altro commento da mercato delle vacche è “Che lungo che è”. È la proprietà transitiva degli attributi: essendo il bimbo pressoché orizzontale, l’altezza si tramuta in lunghezza.
- Altra affermazione generica e approssimativa, spendibile con (quasi) tutti i bambini è “A vederlo così sembrerebbe buono”. Uno lo dice per avere sempre ragione: se effettivamente è buono, me ne so accorto subito; se invece non è buono, è l’apparenza che inganna quindi non ho sbagliato giudizio. Assolto.
- La migliore di tutte però è la frase riferita alla moglie “Ma gala ‘l lat?” (“Ma ha il latte?”). È l’assillo assoluto delle anziane, il tarlo tantrico delle nonne più attempate e delle balie dismesse. E se rispondi di no sei irrimediabilmente relegato al cerchio degli eretici.
#1 by Gianluca at 27 agosto 2014
Ne mancano un bel po’. Anche se una non si può tralasciare: ma di notte, dorme?
#2 by Paio at 28 agosto 2014
Rivendico con orgoglio il fatto di avere rifiutato il gioco del “Somiglia a…” e anzi di avervi detto che gli infanti assomigliano a tutti e a nessuno.
#3 by Cirano at 1 settembre 2014
Mia figlia appenanata la apostrofavo con “Telefono casa …” furoreggiava il film E.T. … poi fortunatamente si è “ripresa”
#4 by Michele at 2 settembre 2014
Mia nonna racconta che alla nascita di mio padre sua cognata disse: “Vaca ma che bröt putel!”. Ovviamente sorsero grosse polemiche e da allora i neonati sono universalmente ritenuti meravigliosi.
#5 by Dicono at 3 settembre 2014
In presenza di bambini oggettivamente non belli, si può optare talvolta per un “ma caro, che dolce”…è comunque un complimento e fai contenti i genitori…! 😉