“Nasce come osteria circa cent’anni fa, quando la domenica, oltre al bicchiere di vino, si poteva avere anche del pesce fritto pescato nel fiume. Gli altri giorni era un luogo di ristoro e punto di ritrovo. Originariamente era denominato “Gatto Nero”, dal nome di un mitico personaggio vissuto ai tempi delle guerre d’indipendenza, che operava come spia al servizio dei Piemontesi. D’estate si può mangiare all’aperto, godendo di giorno la fresca ombra della pergola e di sera la dolce brezza del fiume”. Dicono loro.
In realtà il ristorante è di vecchio stampo, buono più per le cresime che per le cene tra amici. Ampia e gustosa veranda dove però, complice la vicinanza del Mincio, si adagiano zanzare che si potrebbero fare alla griglia. Dell’atmosfera della spia “Gatto Nero” è rimasta solo la nebbia.
Piatti della tradizione più ortodossa (tortellini di Valeggio, tortelli di zucca, capunsèi, grigliata di carne) e pesce d’acqua dolce. La cucina è buona, ma non decolla. Ci si alza dal tavolo senza delusione, ma con l’idea dell’ordinarietà più piatta.
Con antipasto, secondo, acqua, vino e caffè si viaggia tra i 25 e i 30 euro.
Voto: 5.5
Ristorante Gatto Moro, Via Giotto, 21 – Valeggio sul Mincio (Vr)