Riservato


“La maitresse la vèrt el so’ purton.
Il peccato l’è la sua prufession.
Bentornato signore al paradiis del scurpiòn”

(D. Van De Sfroos – El paradiis del scurpiòn)

 

Riservato, ma neanche troppo.

“Riservato” significa tante cose. In questo caso assume più il senso di “occupato”, “prenotato”, e un po’ meno il significato di “timido” e “introverso”. O almeno, credo che sia così.

Passeggiando per la ZAI di Verona può capitare d’imbattersi in avvisi di questo tipo, che mettono in guardia l’ignaro avventore sulle caratteristiche del luogo in cui si trova a bighellonare. “Lasciate ogne speranza voi ch’intrate” avrebbe scritto qualcun altro, in altri tempi. Immagino che l’ignota occupante, alla quale il posto è stato generosamente riservato, non abbia esattamente le angeliche fattezze di Beatrice.

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