Archive for febbraio 2014
XXXVII° Consiglio (20 febbraio 2014)
(G. Beggi, durante un Consiglio Comunale)
Cossiga diceva che qualunque studente al primo anno di Scienze Politiche conosce i poteri del Capo dello Stato. Non siamo così fini, nè c’è bisogno di studiare Scienze Politiche, per conoscere le differenze tra i poteri elementari dello Stato, per sapere che il Prefetto è il rappresentante del potere esecutivo (cioè del Governo) nella Provincia e che il potere legislativo è un’altra cosa.
Ma bando ai dettami del diritto pubblico, il Consiglio del 20 febbraio si è aperto con l’approvazione di un cambio di destinazione d’uso per la Ditta Vivai Cressoni e per il prelievo dal fondo di riserva di circa 4.000 euro destinata agli addobbi natalizi, alle luci del campo di Cereta e a Voltapagina.
Sull’argomento, Bertaiola ha lamentato la scarsa qualità del giornale. Gli ho risposto che basterebbe partecipare alle periodiche riunioni di Commissione e Redazione, alle quali la Minoranza è costantemente invitata. In quella sede si decidono i contenuti e gli argomenti, ed il rappresentante dell’Opposizione non ha mai manifestato dissenso né fatto proposte che non abbiano raccolto l’approvazione degli altri componenti. Delle due l’una: o il rappresentante non rappresenta, oppure la polemica è prettamente strumentale. In entrambi i casi la Minoranza ha un serio problema d’identità.
Con l’ultimo punto nell’o.d.g. è stata avviata la causa d’incompatibilità per tutti i consiglieri di Minoranza, ai sensi dell’art. 63, co. 1 del Testo Unico degli Enti Locali, il quale recita che “Non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente con il comune”. Otto voti favorevoli, un astenuto.
Questa é una questione troppo delicata per sparlarne. Mi limito ad osservare che oggetto del voto non era la causa civile che vede di fronte i Consiglieri di Minoranza ed il Comune (causa sulla quale un giudice si pronuncerà), ma la compatibilità tra il ruolo di Consigliere e la causa in corso. La Gazzetta ha riportato la notizia a suo modo, ma il giornalista non era presente al Consiglio. Io sì
Folletto
(A. Manzoni – I promessi sposi, cap.II)
Scusate il ritardo. Però qualcosa su Renzi bisogna pur dirla. E bisogna fare alla svelta, altrimenti si rischia che tra qualche giorno al suo posto ci sia un nuovo premier.
Intanto questa roba dell’urgenza io proprio non la digerisco. Sabato mattina ero in coda al banco formaggi e pensavo che a qualche centinaio di chilometri qualcuno era in coda per parlare con Napo Orso Capo. Cioè, fanno le consultazioni di sabato mattina per accelerare un nuovo governo, che dovrà fare subitissimo tutto quello che non hanno fatto i governi degli ultimi trent’anni? È come quando d’estate si parte alla domenica pomeriggio per andare di corsa sul Lago di Garda: ma dove vuoi andare di fretta, che tanto dopo t’inchiodi per delle ore già a Peschiera? Prendila su dolce e vai con calma, no?
Veniamo a Renzi. Ho una pessima opinione di don Matteo. Arrivista, delatore, particolarmente votato a raccontarla. Ottimo per vendere gli aspirapolveri folletto, meno per sguadarci dal guano. Stranamente, piace molto a Berlusconi.
Sì, sì, aspettiamolo pure alla prova dei fatti. Sono pronto a rimangiarmi tutto se riuscirà a fare quello che ha promesso, cioè una riforma importante al mese, per i prossimi tre mesi. Il 28 febbraio aspetto la nuova legge elettorale, il 31 marzo la riforma del lavoro. Me le segno, eh.
Al limite lo rottamiamo, come si fa con gli aspirapolvere che non funzionano bene.
Se giochiamo a bandiera svizzera
(W. Allen – Il dormiglione)
Insomma in Svizzera è passato il referendum per i “tetti massimi annuali e contingenti annuali per gli stranieri che esercitano un’attività lucrativa”. È il tanto invocato blocco all’immigrazione di massa.
Per i lombardi il gioco potrebbe farsi duroe. L’ipotesi di limitazione tocca infatti i 65.000 frontalieri italiani che ogni giorno lasciano il Belpaese per raggiungere i posti di lavoro in Svizzera. Tocca un po’ anche i loro comuni di provenienza, attualmente ricompensati profumatamente dalla Confederazione Elvetica, per il semplice fatto che i lavoratori pagano le tasse in Svizzera ma godono dei servizi in Italia.
Spiace un po’ a tutti, insomma, ma non è questo il problema. In fondo ogni legge ha i suoi martiri: quelli che hanno dovuto prorogare la pensione mentre stavano già stappando lo spumante, quelli che per guidare la moto hanno dovuto fare anche la patente A, perché con la B che avevano in tasca ci potevano guidare appena appena l’auto.
Il vero problema è che tutto l’impianto di Schengen vacilla proprio nel cuore dell’Europa: un’aritmia cardiaca che potrebbe essere sintomo di una patologia ben più grave. Entro tre anni il governo svizzero dovrà rinegoziare gli accordi bilaterali con l’Unione Europea.
Ogni nord ha il suo sud. Intanto la Lega, che aveva inizialmente storto il naso per il grave affronto svizzero, cavalca l’onda emozionale. “Presto un referendum anche in Italia” è il sintetico twitt del segretario Salvini. Vedremo se chi l’ha duro, la vince.
XXXVI° Consiglio (30 gennaio 2014)
(Paracelso, Volumen Paramirum)
È stata prorogata la convenzione relativa al progetto intercomunale “distretto burocrazia zero” del 2012. La Minoranza ha obiettato che si continua a rinnovare la convenzione senza vedere risultati utili in termini di efficienza informatica. È stato risposto che le infrastrutture del Comune di Volta (es. server) sono già pronte da tempo: la proroga della convenzione serve per attendere l’adeguamento dei comuni tecnologicamente più arretrati.
Si è proceduto inoltre al recesso dalla società “Farmacie del Mincio Srl”, costituita l’anno scorso insieme ad altri comuni mantovani. La normativa imponeva, allora, di costituire società solo a comuni (od unioni di comuni) superiori a trentamila abitanti. Si decise dunque di procedere, al fine di mettere a bando pubblico le varie farmacie dei singoli comuni. Poiché i bandi della società sono andati deserti, e poiché dal 27 dicembre 2013 è stata riammessa la facoltà di costituire società srl anche in comuni inferiori ai trentamila abitanti, non sussistono più i presupposti per rimanere nella convenzione.
Apriti o cielo. Poiché alla seduta c’era un po’ di pubblico, e poiché fa “audience” cavalcare l’argomento farmacia, la Minoranza ha sguazzato un po’ nella polemica. Sono gli effetti collaterali del farmaco.