Risposta urbana


“Questa è l’essenza della scienza: fate una domanda impertinente e preparatevi a ricevere una risposta pertinente”.

(J. Bronowski, The Ascent of Man)

 

Finalmente il mio amico Menabeni ha risposto alle critiche mosse dalla Minoranza sulla manutenzione urbana. La replica, apparsa sulla Gazzetta, merita di essere letta.

La maggioranza replica all’opposizione anche aveva sollevato il caso delle scarse manutenzioni al decoro urbano, fra cui anche lo spegnimento delle fontane pubbliche per risparmiare.

«La crisi economica ricade chiaramente anche sul bilancio comunale – spiega il capogruppo Alessandro Menabeni – e questo il consigliere Beggi dovrebbe saperlo bene visto la sua lunga esperienza come amministratore. Un crollo dell’edilizia,quindi pochi oneri di urbanizzazione, un netto taglio ai trasferimenti da parte dello Stato, in aggiunta minor entrate da parte di attività in netta difficoltà e la spese sociale in aumento, ha portato l’amministrazione a non rispettare il patto di stabilità ad ottimizzare i servizi senza però trascurare nulla».

«Qual è il problema se l’amministrazione risparmia e garantisce il servizio? – prosegue il consigliere – . Per quanto riguarda il verde sportivo, grazie ad una convenzione con la società di calcio siamo passati da una spesa di circa 90 ad una di 39mila senza variare il numero degli interventi. Forse fa più scalpore sapere che fu la precedente amministrazione a sottoscrivere il contratto più oneroso. Stesso discorso vale per gli altri impianti sportivi».

«Per quanto riguarda il servizio di accompagnamento scolastico anche qui non vedo dove possa nascere la critica se non per mera propaganda politica – attacca il consigliere –. Anche qui si è risparmiato senza ledere il servizio utilizzando un dipendente comunale solo per la prima settimana di scuola visto che l’orario era ridotto».

Caso fontane. «In 7 anni – spiega Menabeni – sono costate circa 46mila euro solo di manutenzione: capisco che siamo un paese turistico, ma in questi tempi penso sia più corretto dare una mano ai nostri cittadini a pagare bollette e affitti che pensare a quello che dicono i turisti. Se la precedente amministrazione fosse stata più accorta senza aver fatto opere che richiedono annualmente spese ingenti di manutenzione ordinaria e straordinaria, magari ora non ci troveremmo con le strade a pois, con la piazza piena di buchi e con le nuove lottizzazioni incolte!»

Infine sulle spese legali. «Purtroppo sono necessarie per difenderci dagli attacchi di chi non ti vuol far lavorare con continuità, cercando in ogni modo di opporsi invece di aiutare a costruire qualcosa insieme – conclude il capogruppo – . Lo stesso vale per le spese di progettazione che inevitabilmente servono per poter partecipare a bandi di finanziamento per la realizzazione di opere pubbliche, come per esempio il progetto del nuovo impianto sportivo costato solamente duemila euro a fronte di un costo dell’ opera di circa 980mila che se avremmo la fortuna di vincere sarà finanziato per il 65% dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la realizzazione di una tanto attesa tensostruttura polifunzionale da utilizzare sia per le scuole che per le associazioni sportive e un manto sintetico di ultima generazione sul campo da calcio per ridurre i costi di manutenzione e poter usufruire al massimo la struttura. Anche qui forse il consigliere non ricorda il costo di progettazione preliminare del centro sportivo per anni promesso dalla sua amministrazione, io sì me lo ricordo: buttati via 51748 euro; o forse le spese di consulenza per lo sportello unico dal 2002 al 2005 circa 69mila euro con già 7 dipendenti e 1 responsabile. Concludo augurandomi che visto l’avvicinarsi delle elezioni non si continui a fare questo tipo di campagna elettorale solamente denigratoria nei nostri confronti perché penso che i cittadini siano ormai stufi di questi inutili litigi e scaramucce e vogliano solo avere chiarezza e serietà».

 (dalla Gazzetta di Mantova del 13 settembre 2013)

  1. #1 by Alberto at 29 settembre 2013

    Ciao Silvio,
    personalmente non riesco a vedere il crollo dell’edilizia come un dato negativo. So che i bilanci comunali dipendono dagli oneri di urbanizzazione, ma sono convinto che un Comune coscenzioso dovrebbe cercare di salvaguardare uno dei beni più importanti che abbiamo, ovvero il territorio, e trovare altre strategie, promuovendo uno sviluppo che non si basi sul consumo del paesaggio. Nel caso di Volta il motivo per cui approviamo nuovi terreni edificabili non è il reale bisogno urbanistico, che in realtà potrebbe basarsi sulla trasformazione di quello che c’è già (come avviene nella ben più verde Germania), ma la necessità del Comune di fare cassa e questo è deprecabile. Altre soluzioni esistono e stanno alla creatività della classe dirigente.

(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback