palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare”
(S. Bersani – Le mie parole)
Giusto perché non seguiamo le mode, a casa mia è arrivato Ruzzle. Pazzi.
Potrebbe dimettersi il Papa che non se ne accorgerebbe nessuno, siamo impegnati a giocare a Ruzzle. Mi sento idiota, ovviamente.
Per i pochi digiuni, ricordo che Ruzzle è un videogioco comunemente diffuso tramite un’app di smartphone. Gareggiando on line, bisogna riconoscere il maggior numero di parole possibili, all’interno di una scacchiera di lettere. Dicono che derivi dal comune gioco da tavolo “Il Paroliere”, ma mi sembra che nei libretti di enigmistica l’avessero inventato parecchio tempo prima. Ricordate il gioco “trova la parola”, dove bisognava cerchiare insieme le lettere che componevano un termine in italiano?
La storia dell’applicazione Ruzzle è un po’ curiosa. Nasce all’inizio del 2012, ma viene subito snobbata. A fine anno però si registra un repentino incremento di download in un piccolo villaggio nei pressi di New Orleans, dove c’è un college. Velocemente, in poche settimane, la mania degli studenti si propaga nel pianeta.
La scorsa notte ho dormito pochissimo, interrogandomi sull’utilità di un gioco come questo. È innegabile la sua funzione sociale di aggregazione, condivisione, divertimento… Ma può uno strumento del genere migliorare anche la comprensione della lingua italiana? Si può, seppur per gioco, migliorare il proprio personale vocabolario, ampliarlo, affinarlo? Ruzzle può evitare i ruzzoloni lessicali?
Sicuramente strumenti come questo possiedono un’innegabile valenza linguistica. Ingegnarsi per trovare la parola più strana o più lunga, vedere le possibili soluzioni, è certamente un miglioramento per il linguaggio limitato di molti di noi. Le stesse considerazioni però si possono fare per gli sms e le email. Se consideriamo questi strumenti “scrittura”, allora possiamo dire che scriviamo molto di più che in passato.
Ma sulla qualità nutro ancora grossi dubbi.
#1 by Cirano at 22 febbraio 2013
“Ragazzi, se io sarei al vostro posto, studiassi, strudiassi”.
Citazione letterale di un mio “prof” di matematica al liceo!
#2 by Cirano at 22 febbraio 2013
P.S. ovviamente la “r” del secondo studiassi è un errore di battitura!
#3 by Manu at 23 febbraio 2013
Dai che ti sfido !!