Telerivisti


“l’Italia soffre a testa alta”

(B. Gentili – 10 giugno 2012)

Aldo Grasso in questi giorni propone una riflessione sull’evoluzione, o meglio sull’involuzione, delle telecronache calcistiche Rai, da Nando Martellini ai giorni nostri.

In effetti, seguendo le partite della nazionale in occasione di questi Europei, ho avuto le sue stesse sensazioni. Ricordo, più che altro per le periodiche riproposizioni storiche e per i diffusi servizi sull’argomento, lo stile asciutto di Carosio e di Martellini. Sembravano notai di fronte alla lettura di un rogito: asciutti, atavici, quasi apatici. Telecronache istituzionali che avevano lo stesso ritmo del gioco che commentavano: lento, prevedibile, a tratti noioso. Però conoscevano l’italiano ed il sentirli parlare lasciava comunque trasparire una grande professionalità.

Poi la lunga epopea di Pizzul, buono per ogni occasione e per ogni partita dell’anno: Pizzul quattro stagioni. A pensarci bene era un po’ indolente e le telecronache uscivano particolarmente fiacche. Troppi “Ehhhhh”, “Ahhhhh”, e molto pressapochismo. Però adesso lo rimpiango. In fin dei conti divertiva e, ne sono certo, si divertiva. Non dimenticherò mai il “cielo plumbeo ed il terreno gibboso”, la “parabola arquata” e lo “stadio gremito in ogni ordine di posto”.

Negli ultimi anni il gioco si è radicalmente trasformato, accelerato, evoluto. Il trionfo dell’atleticità e della velocità impone telecronache diverse, al passo coi ritmi di “giuoco” (per dirla alla Pizzul). Però ascoltando i vari Gentili, Cerqueti, Dossena, Collovati… scende la tristezza. L’italiano diventa un’opinione, i nomi random, le osservazioni tecniche sembrano uscite da un calcio di vent’anni fa.

Soffriamo, non so se “a testa alta”, ma soffriamo. Ed incalza la nostalgia.

  1. #1 by Michele at 28 giugno 2012

    Ieri sera Collovati ha detto “Una scelta sorprendente che ci si poteva aspettare”.

    Io non so, questa mania di parlare, parlare, parlare obbliga a dire cose senza senso. Ma non è un bene: per radio dicono scempiaggini con più professionalità.

  2. #3 by Cirano at 3 luglio 2012

    Purtroppo ti sei “perso” Beppe Viola, stupendo.
    Beh, a pensarci bene me lo perderei anche io pur di avere una ventina di anni di meno.
    :-)

(non verrà pubblicata)

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