Archive for aprile 2012
XXI° Consiglio (27 aprile 2012)
Posted by Giullare in Cose di paese on 29 aprile 2012
È stato approvato il rendiconto di gestione 2011: le entrate tributarie confermano le previsioni ed anzi appaiono in leggero aumento, complici anche i maggiori accertamenti ICI compiuti nei mesi scorsi. L’avanzo d’amministrazione del 2010 è stato impiegato soprattutto per l’estinzione dei mutui accesi in precedenza ed oggi l’importo d’indebitamento per mutui è grossomodo identico a quello di fine mandato precedente: 6.000.000 di euro (che a me sembra un’infinità).
È stata approvata all’unanimità la bozza di convenzione con i comuni di Curtatone e Virgilio per la gestione della nuova farmacia a Cereta. Poiché in questa materia l’affidamento a gestori esterni è consentito solo a comuni con più di 30.000 abitanti, si è reso necessario definire una convenzione con altri paesi.
Infine è stata rinnovata la convenzione con il distretto di Guidizzolo per i servizi del piano di zona.
Maglia nera
Una volta, durante una partita che arbitravo in seconda categoria, capitò che un tifoso locale si rivolse con tono impetuoso al difensore centrale della sua squadra, reo, a suo dire, di scarso rendimento. Mi pare fossi dalle parti di Quistello e l’apostrofe fu più o meno così: “Sat gh’è mia oia ‘d sugàr, sta a casa a magnàr i turtèi ala domenica”. Il difensore uscì dal terreno di gioco e rincorse l’anziano tifoso, che nel frattempo s’era dato alla macchia. Espulso il primo, ancora latitante il secondo.
Non capisco perché domenica a Genova i cellerini non abbiano preso a manganellate sulle ginocchia quei quattro tifosi che hanno interrotto per un’ora la partita, pretendendo che la squadra locale si togliesse la maglia. Mistero della fede. D’altro canto la dice lunga il celebre striscione degli anni sessanta, esposto in occasione di un Mantova-Genoa: “Mantua me genuit: Mantua l’è mèi ca Genua”
Peccatori amanti del vino cercasi
(Plutarco)
Vorrei organizzare nei prossimi giorni una spedizione enoredentrice nel triveneto. Si parte in macchina per fare una scorta di prosecco nelle lande di Valdobbiadene e si torna col vino bianco e l’anima bianchissima.
La notizia è vera. In una parrocchia del trevigiano è boom di confessioni, perché il vecchio parroco è sordo. La gente parla, confessa le colpe più immonde, e quando lui si rimette l’apparecchio dà l’assoluzione.
Confida un ragazzo: “Di fronte al prete possiamo raccontare tutto ciò che vogliamo. Si siede con noi e si appresta ad ascoltarci, ma dopo qualche secondo il suo apparecchio acustico fischia, così lui se lo toglie dalle orecchie e inizia a sistemarlo con le mani. Noi continuiamo a parlare e, alla fine, quando il parroco si rimette l’apparecchio, lo rassicuriamo di aver riferito ogni peccato. Lui ci assolve, ci dà la mano e via. La confessione è andata”.
È aperta la campagna iscrizioni.
Vespisti di tutta Italia… unitevi
Posted by Giullare in Cose di paese on 13 aprile 2012
Avviso ai vespisti. Dopo alcune edizioni di prova, Domenica 29 aprile ci sarà il 1° Raduno Nazionale di Vespe, nella Città di Volta. Ne vale la pena. Quest’anno il ritrovo è davanti a Martinelli. Ecco il volantino.
Pesca alla Trota
(Henry David Thoreau)
Inizia a diventare demagogico e populista fare la lista dei privilegi della Lega e ormai è quasi inutile parlare del buco verde creato in Padania e perseverare nella pesca alla Trota.
Non voglio rincarare la dose, ma le dimissioni di Renzo Bossi pare che gli fruttino una discreta buonuscita. La legge regionale numero 12 del marzo 1995 stabilisce infatti che “Ai consiglieri cessati in corso di legislatura… spetta una indennità di fine mandato”. La sua indennità di fine mandato supera i 40 mila euro. Ci scappa l’auto nuova, per dare l’esempio.
Nulla di stupefacente, certo. Però se fossi uno di quei dodicimila che l’hanno votato alle regionali farei un po’ fatica ad addormentarmi.
Buonanotte e sogni d’oro a tutti.
Dimissioni inaspettate
(U. Bossi, senatore della Repubblica Italiana, 26 luglio 1997)
In un paese dove per un autogol in serie A puoi guadagnare 300.000€ e dove uno stenografo della Camera è pagato più del sovrano spagnolo, provocano meraviglia le dimissioni di Bossi per qualche migliaio d’euro sottratto al suo partito.
In pochi però si sono meravigliati del fatto che le sue dimissioni non siano arrivate nei decenni scorsi. Nel 1994 è condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a otto mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Massì, cosa vuoi che sia? È il sistema.
Nel 1997 è condannato in contumacia a un anno e quattro mesi di reclusione, per vilipendio alla bandiera italiana. Nel 2007 la Cassazione lo condanna in via definitiva. Solo folklore, lui è fatto così
La vita privata, se possibile, è ancora peggio.
Nel 1975 si sposa con una commessa di Gallarate. Bossi ha 34 anni e non ha, all’epoca, un lavoro fisso. La moglie dà al marito un ultimatum: un lavoro stabile è necessario per portare avanti la famiglia. Nel 1982 la moglie chiede e ottiene la separazione, dopo aver scoperto che Umberto usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore, dicendole “ciao amore, vado in ospedale”, senza essersi però mai laureato in medicina.
Umberto da sempre si scaglia contro i privilegi e il nepotismo, ma la seconda moglie è titolare di una baby pensione dall’età di 39 anni, e suo fratello (licenza media inferiore) è nominato nel 2004 assistente parlamentare: 12.750 euro al mese.
Dulcis in fundo, il figlio Renzo. Nel 2009 è nominato membro dell’Osservatorio sulla trasparenza e l’efficacia del sistema fieristico lombardo (organismo istituito proprio su iniziativa della Lega): stipendio di 12.000 euro mensili. Renzo attualmente è componente sia della Commissione I Programmazione e Bilancio sia della Commissione II Affari Istituzionali di Brescia e percepisce un trattamento economico netto mensile tra 9.831 e 11.4970 euro.
Tutto normale, meravigliamoci delle dimissioni. Inaspettate davvero.
Buona forchetta (a casa mia) – Pollo di Digione
Posted by Giullare in Buona Forchetta on 1 aprile 2012
Poi, sull’influsso delle Langhe, al posto della solita torta ho provato a fare la panna cotta. La preferisco coi frutti di bosco, ma anche col cioccolato non è malaccio.