4/3/12


“Ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte”.
(Lucio Dalla – Caruso)

Il giorno giusto per commemorare Lucio Dalla è oggi, il 4 marzo.

Io lo ricordo con simpatia perché negli anni del Grest amavo imitarlo cantare. Nessuno ha mai avuto il coraggio di dirmi che facevo pena. Poi ho sempre invidiato una foto di Zance, che ritraeva i suoi genitori in compagnia di Dalla nei primi anni settanta.

Ho pensato a quale fosse la sua canzone più bella, ma è difficile fare una scelta. Trovo fantastica l’allegoria tra le classi agiate e i poveri cristi, contenuta nel testo di Itaca. Allegoria ancora attualissima.

Capitano che hai negli occhi, il tuo nobile destino
pensi mai al marinaio a cui manca pane e vino;

capitano che hai trovato, principesse in ogni porto
pensi mai al rematore che sua moglie crede morto
Itaca, Itaca, Itaca, la mia casa ce l’ho solo là
Itaca, Itaca, Itaca ed a casa io voglio tornare dal mare, dal mare, dal mare

Capitano le tue colpe pago anch’io coi giorni miei
mentre il mio più gran peccato, fa sorridere gli dei;
e se muori è un re che muore, la tua casa avrà un erede
quando io non torno a casa entran dentro fame e sete.

Capitano che risolvi con l’astuzia ogni avventura,
ti ricordi di un soldato che ogni volta ha più paura?
Ma anche la paura in fondo mi dà sempre un gusto strano
se ci fosse ancora mondo, sono pronto dove andiamo?

N.B. In Itaca i cori sono opera dei lavoratori della RCA. Durante le registrazioni della canzone Dalla fece entrare in sala gli impiegati, gli operai, gli addetti al bar e fece interpretare loro il coro dei marinai di Ulisse.

  1. #1 by valentina at 10 marzo 2012

    da piccola mi affascinava e infastidiva allo stesso tempo quel nonsense de “l’anno che verrà”: caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano, PIU’ FORTE ti scriverò…

(non verrà pubblicata)

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