Tutti i volumi, che fungono da guide turistiche, indicano nella loro terza pagina le cose irrinunciabili da fare durante una vacanza. Chiunque, leggendo una guida di Barcellona, può trovare le più gettonate. Io aggiungo le mie, più soggettive ma proprio per questo meno banali.
Se vi capita di andare a Barcellona, eccovi dieci cose da non dimenticare.
- Prendere la funivia che dal porto sale fino a Montjiuc, attraversando tutta la baia a 50 metri da terra.
- Fare running sulle salite di Montjiuc.
- Non cedere alla tentazione di bere una sangria sulla spiaggia. Resistere di fronte a questa icona, a metà tra il classico e il romantico, ed evitare di autocondannarsi a bere una brodaglia annacquata fatta di tavernello e arance di Ivrea.
- Ammazzarsi di tapas in qualche localino raccattato a caso. Due segnalazioni: il Sol Soler nel quartiere Gràcia, per un’esperienza più spartana; e il Taller de Tapas nella Ribera, un po’ più chic.
- Fare la “Barcelona Card”. Non tanto perché convenga il risparmio sull’uso dei trasporti pubblici, ma perché poi ti levi il pensiero e mentre cammini, se vedi passare un autobus, puoi prenderlo per due-tre fermate, ovunque vada. Si vive meglio, per me è il massimo della serenità.
- Ordinare una parillada al mercato della Boqueria. È una grigliata mista di pesce fumante, consumata nelle condizioni più infime. Io non ci sono riuscito, ma mi è rimasto il languorino…
- Salire sulle barche che fanno il giro del porto e accettare di farsi fotografare da quelli che poi, al momento di scendere, cercano di venderti la foto che ti hanno scattato. Il bello è farsi fotografare da loro e poi scattarsi altre mille foto da soli e all’uscita guardare il loro scatto e dire: “Lo siento, pero la mia es mejor”.
- Passare una mezzora a guardare gli imbecilli inglesi che si fanno fottere sulla Rambla dai giocatori delle “tre carte”.
- Fare attenzione agli italiani che hanno bisogno che qualcuno scatti loro la foto di gruppo, e autocandidarsi fingendosi spagnoli. Un napoletano mi ha chiesto “Can you a foto, por favor?”. Ho imbracciato la sua fotocamera ribattendo: “Claro que sì”.
- Rispondere alle cinesi, che in spiaggia ti chiedono ogni cinque minuti “Hello, massage?” con un roboante e maleducato: “Ma bastaaa, sbrèga balòc!”
#1 by Dicono at 7 dicembre 2011
Italiano a barista spagnola, Marbella estate 2005: “Che mme porti ‘na sambuca, por favor?”
Memorabile…!