(Pre)giudizi su Radio Londra


“E’ cessata la pioggia ma l’ombrello è bucato”
(uno dei tanti messaggi in codice dell’originale Radio Londra)

Io sono uno che analizza le cose sempre partendo dai pregiudizi. Non dite che è sbagliato, sarebbe un giudizio avventato e precipitoso… cioè un pre-giudizio).
Questa volta ho fatto un’eccezione e ho guardato la trasmissione Radio Londra di Giuliano Ferrara, senza pensare che a parlare sarebbe stato Giuliano Ferrara. Al di là del fatto che nella fascia oraria dopo il tg della sera farei audience anch’io imitando Al Bano, ascoltarlo è imbarazzante. Ieri ci ha fatto la morale sui giudizi che diamo della “persona” Ruby, sul presunto puritanesimo che sarebbe in procinto di infestare l’opinione pubblica.
Ripercorro l’essenziale biografia politica di Giuliano Ferrara (da wikipedia).

Figlio di un senatore comunista (direttore de l’Unità e presidente della Regione Lazio) e di una partigiana gappista a lungo segretaria particolare di Togliatti, Giuliano – che, iscrittosi all’università, non terminò gli studi – si avvicina alla politica da contestatore sessantottino. Ha partecipato agli scontri di Valle Giulia.
Nel 1973, nel Partito Comunista Italiano di Torino, è responsabile del coordinamento provinciale Fiat. Nel dicembre 1980 diventa capogruppo comunista nel consiglio comunale di Torino. Lascia il partito nel 1982. Nel 1985 viene avvicinato dal Partito Socialista Italiano tramite Claudio Martelli. Negò le voci di un suo approdo al PSI, ma al tempo stesso ci tenne a ribadire che considerava “le scelte di fondo di Craxi e dei socialisti come le più giuste per il Paese e per la sinistra”. Nel 2003 Ferrara ha dichiarato di essere stato confidente retribuito della CIA. Taluni ritengono dubbia la veridicità di questa dichiarazione e sostengono che sia stata rilasciata da Ferrara per attrarre l’attenzione su di sé.
Dalla Rai si trasferisce a Mediaset, dove conduce su Canale 5 Radio Londra, L’istruttoria e Il gatto, da cui, dopo lo scoppio dello scandalo politico-giudiziario Tangentopoli, esprime le sue posizioni critiche nei confronti delle inchieste della magistratura. Nel 1992 idea la trasmissione Lezioni d’amore, incentrata sul sesso. Dopo alcune puntate il programma viene interrotto per le pressioni di alcuni deputati.
In occasione delle Elezioni europee del 1989 viene eletto europarlamentare del PSI.
Con l’ascesa di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, Ferrara decide di lasciare, assieme a molti compagni di partito, un PSI ormai in disfacimento. Diviene Ministro per i rapporti con il Parlamento del primo governo Berlusconi.
Candidato per Forza Italia e la Casa delle Libertà alle elezioni politiche suppletive del 9 novembre 1997, viene sconfitto da Antonio Di Pietro.
Con gli eventi dell’11 settembre 2001 le sue posizioni politiche e ideali hanno una svolta antilaicista e socialmente conservatrice: pur essendo dichiaratamente un non cattolico, inizia a sostenere la necessità del rafforzamento dei valori giudaico-cristiani come baluardo dell’Occidente di fronte al pericolo crescente dell’estremismo islamico. Viene definito da Eugenio Scalfari un “ateo devoto”.
Il 7 luglio 2006 viene condannato in primo grado per diffamazione ai danni di alcuni giornalisti e al risarcimento di 135 mila euro.
A metà dicembre del 2007, durante la trasmissione Otto e mezzo propone una moratoria universale sull’aborto. Ha riconosciuto che attorno ai vent’anni, tre sue partner ricorsero all’aborto. Ferrara, a proposito di questi aborti, ha dichiarato: “Io sono stato per tre volte un mascalzone e un peccatore. Tre bambini non sono nati perché le loro madri hanno rifiutato la maternità ed io mi sono voltato dall’altra parte. Questo è indegno”.

Preferirei continuare a pensare a Ferrara come alla copia grassa di Jovanotti.

  1. #1 by Gianluca at 18 marzo 2011

    (Pre)giudizi sul tuo blog

    Secondo me dovresti aprire una sezione del tuo blog sui libri letti e commentarli.
    Oppure sui film.
    Ma fa qualcosa!
    Si nota l’assenza di ulteriori commenti sui ristoranti, trattorie e agriturismi.

  2. #2 by Giullare at 19 marzo 2011

    Le recensioni sui libri abbondano in internet, non darei un gran valore aggiunto… ma ci si può pensare. Sui film, benchè ne veda molti e benchè mi piacciano, non ho alcuna competenza.
    I commenti sui ristoranti scontano il tempo (che ho sempre meno per fequentarli) e i soldi (che mi mancano). Ma ritorneranno. Il vero amico e lettore sa aspettare con pazienza.

  3. #3 by Erica at 20 marzo 2011

    > Preferirei continuare a pensare a Ferrara come alla copia grassa di Jovanotti.

    Ma così offendi Jovanotti, che è molto più intelligente di Ferrara.

(non verrà pubblicata)

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