(D. Van De Sfroos – La curiera)
E i passeggeri sotto il sole, la signora Rosa con suo nipote. E la turista che non capisce nulla e i bambini che fanno troppo chiasso… Ma guarda un po’ che fiera… tutti sulla corriera!
Pochi giorni fa l’amministrazione di una città tedesca ha deciso di collocare sui bus pubblici alcuni scaffali di libri, per la lettura dei passeggeri. Il viaggiatore sale, si siede, prende un libro e se lo legge. Quando termina il tragitto può riporlo nello scaffale, oppure portarlo a casa per finire la lettura e riconsegnarlo nel prossimo viaggio, magari su un bus diverso. L’amministrazione, che già mette in conto la perdita di qualche volume, acquista a titolo gratuito i libri, in cambio di pubblicità alla casa editrice. Si chiama senso civico. In Italia sarebbe impensabile. Innanzitutto perché le amministrazioni locali che possono offrire pubblicità gratis non esistono. In secondo luogo perché gli italiani non leggono i libri. E infine perché l’avventore italico, che a malapena sa leggere il suo nome, si ruberebbe anche i fratelli Karamazov in lingua originale, pur di fregarsi qualcosa in barba al pubblico. Sono inflessibili, freddi, rigorosi. Discendono dai vichinghi e non da greci. Mangiano solo wurstel e patate. Ma per educazione civica sono esseri superiori.
#1 by Cirano at 24 febbraio 2011
Un’interessante teoria antropologica sul senso civico dei popoli nordici lo fa risalire al fatto che le loro comunità non avrebbero potuto sopravvivere a rigori invernali se non si fossero serrate su loro stesse. Nel tempo questi popoli hanno elaborato un forte senso di “comunità” (gemeinschaft) che ha favorito anche la nascita di un senso di “società” (Gesellschaft).
Questo non vale per i popoli mediterranei che potevano “gettare un seme e vivere in capanne separate” che hanno conosciuto uno sviluppo della coscienta civile fondato sul concetto di “famiglia” declinato in modi diversi, dal “familismo amorale” studiato da Banifield tristemente in auge nel nostro Paese al concetto di “tribù”, ancor più tristemente d’attualità in Libia.
Insomma … comprateli i libri e non prestarli a nessuno!