Archive for novembre 2010

X° Consiglio (26 novembre 2010)

Prima di iniziare la seduta consiliare, l’Amministrazione e il Consiglio hanno consegnato alla Combricola de Sarida una targa celebrativa per il 25° anno di attività, ringraziando la compagnia per il servizio reso alla comunità in tutti questi anni.

1) Assestamento generale di bilancio 2010 e variazione al bilancio pluriennale 2010-2012, per l’annualità 2011. L’avanzo di amministrazione di circa 48.000 euro è stato utilizzato principalmente per le spese correnti e per pagare il leasing dello scuolabus che scade nel 2012. Molte voci del bilancio sono state variate per spostare risorse da una parte all’altra. Ad esempio meno soldi per la segnalteica stradale e magari qualche migliaio d’euro in più per il fondo dell’emergenza neve. 3.000€ per pagare l’adeguamento del contratto nazionale dei segretari comunali e 10.000 per fronteggiare le maggiori richieste per la mensa scolastica, ma 8.500€ incamerati dall’affitto del ripetitore telefonico e 18.000 dal concessionario del servizio idrico. Spiccano i 45.000€ incassati dal rinnovo dei loculi cimiteriali e i 20.000€ spesi per il compenso all’Ufficio Tecnico per l’appalto del fotovoltaico. Esiste infatti una legge (c.d. ex Merloni) che prevede che il responsabile del servizio ottenga un compenso incentivo pari allo 0,5% sul totale dell’appaltato. La minoranza (e su questo concordo) ha sottolineato che sarebbe opportuno affidare almeno la direzione del lavori all’Ufficio Tecnico, al fine di contenere le spese.

Mancano all’appello 100.000€ per il ritardo nell’installazione dei nuovi autovelox. L’opposizione (e concordo anche su questo) ha evidenziato che le priezioni iniziali di queste entrate sono state decisamente sovrastimate.

La vera novità del 2011 sarà l’esternalizzazione di alcune funzioni a causa del trasferimento di una delle impiegate comunali. L’ufficio ragioneria ha verificato che questa scelta comporta un sensibile risparmio economico. Il punto è stato approvato col voto favorevole della sola maggioranza.

2) Variazione n. 9 al bilancio di previsione. La variazione contiene la destinazione di 10.000€ ad una convenzione con Marmirolo per la videosorveglianza, l’introito di un contributo regionale per l’installazione di videocamere di sicurezza (che saranno posizionate presso le scuole e dietro il K2), la spesa di 3.000€ per le divise della Protezione Civile, la riscossione di 29.000€ per la costruzione di nuove tombe. Quest’anno, insomma, il cimitero sta salvando il bilancio: mors tua, vita mea. Minoranza astenuta.

3) Regolamento funzione mensa. Sostanzialmente viene ridotto il numero dei rappresentanti della Commissione mensa, che essendo troppo elevato bloccava il numero legale delle assemblee. Voto unanime.

4) Piano diritto al studio 2010/2011. Non muta rispetto al precedente e tutte le tariffe per i servizi vengono mantenute invariate. Minoranza astenuta.

5) Convenzione per il servizio di segreteria comunale tra i comuni di Volta, Solferino e Ponti. Il Segretario comunale aumenterà le ore settimanali di lavoro a Volta, portandole a 18 (ricordo che l’orario era stato ridotto per poter trovare risorse al compenso dei responsabili del PGT). Volta inoltre sarà il comune capofila della convenzione. Unanimità e tutti a casa felici.

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Dalla Paprika ai tarallucci e vino

L’Alleanza di Centro, che non ho ben capito cosa sia ma già il nome “centro” mi provoca l’orticaria, ha nominato Debora Caprioglio responsabile nazionale di Cultura e Spettacolo. Nulla in contrario sulla legittimità della nomina, né sull’integrità della persona, però…

Però rimane un mistero come sia possibile fare i bacchettoni sulla moralità delle nostre vite private, sull’etica dei moderni costumi e poi affidare un ruolo importante della vita pubblica ad un’ex attrice, ma soprattutto CULtrice, di Tinto Brass. Evidentemente se si parla di cari congiunti (il marito della Caprioglio è intimo di Pionati che ha definito la nomina) i principi vanno in deroga e tutto finisce in amicizia. Dalla Paprika ai tarallucci e vino.

In questo paese anche la morale non è uguale per tutti.

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Ahi, permette signorina…

“Che cos’é l’amor… è la Ramona che entra in campo.
E come una vajassa a colpo grosso, te la muove e te la squassa;
ha i tacchi alti e il culo basso, la panza nuda e si dimena,
scuote la testa da invasata col consesso dell’amica sua fidata”

(V. Capossela – Che cos’è l’amor)

Un’idea Capossela me l’aveva data. Ma non era riuscito a spiegarmi bene che cosè di preciso la vajassa. C’è riuscita invece la Carfagna, nella sua sottile polemica con la Mussolini. A volte un’intervista val più di mille canzoni.

Intanto le marionette della sinistra acclamano e plaudono: adesso la modella di Max è il ministro più apprezzato bipartizan (cioè lato A e lato B). Ma come? Fino a ieri era il simbolo del velinismo prestato alla politica e oggigiorno il migliore dei ministri? Da sempre citata come “più gnocca che intelligente”, e ora la riscoprono abile e competente?

Un’incoerenza d’ideali piuttosto misera per chi si propone come alternativa di governo. Neppure  Capossela sarebbe d’accordo. Ma forse, come tutti, suo malgrado s’adeguerebbe. Perchè “se questa è la miseria, mi ci tuffo con dignità da rey.”

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Alla canna del gas

Chiedere l’allacciamento per la fornitura di gas metano è abbastanza semplice.

Occorre innanzitutto informarsi, chamando un ufficio o presentandosi allo sportello dello stesso. Se si prende una mattinata di permesso dal lavoro e ci si reca allo sportello nel normale orario d’ufficio, ma nel giorno sbagliato, tutto risulterà inutile. Occorre pertanto appuntarsi gli orari e ritornare nella giornata in cui l’ufficio è aperto (lunedì dalle 9.00 alle 11.00, mercoledì dalle 13.48 alle 16.34, giovedì dalle 10.10 alle 15.19, con pausa dalle 10.12 alle 15.18…). Al secondo tentativo, quando troverete l’ufficio aperto, l’impiegata, visibilmente scocciata dal vostro disturbo, vi dirà che dovrete presentare una domanda scritta ed inviarla via fax. Inviato il primo fax e trascorso un mese, dovrete contattare lo stesso ufficio, che vi dirà che il fax non è mai arrivato. A quel punto manderete un secondo fax. Dopo qualche giorno un operaio vi contatterà per un sopralluogo. Al primo appuntamento non si presenterà, ne fisserete insieme un secondo. Terminata l’ispezione, e trascorsa qualche settimana, vi verrà inviato un plico incomprensibile in cui potrete scorgere il preventivo di spesa. Dopo aver consultato i migliori legali della provincia, sarete costretti a recarvi nuovamente all’ufficio di cui sopra per una consulenza sul da farsi. Vi diranno di compilare l’allegato A, di compilare in triplice copia l’allegato B, di compilare la prima parte dell’allegato F e la seconda parte dell’allegato H, ma di non toccare assolutamente l’allegato R, né di leggere l’allegato K. Di conservare in cassaforte l’allegato N e di mettere in frigo due copie dell’allegato J insieme alla carta d’identità. Poi dovrete spedire tutto ad un indirizzo contenuto nella busta allegata (allegato N.1.2/F, da non confondere con l’allegato N.1.2/E, sennò si riparte dal “via”).

Confermato con il fax il preventivo di spesa, l’operaio si rimetterà in contatto per l’allacciamento alla rete. Sapendo già l’indirizzo della vostra abitazione, probabilmente non servirà accordarsi per un nuovo appuntamento. Eseguiti i lavori, vi verrà recapitata una fattura da pagare, ma senza indicazioni della modalità di pagamento (bollettino postale? Sì, ma a quale indirizzo? Bonifico? Ok, ma l’iban?). Manderete dunque un vostro parente a chiedere questo piccolo dettaglio al solito ufficio, che risponderà che è indispensabile parlare col titolare della nuova utenza, cioè con voi. Andrete dunque di persona allo sportello (ormai conoscerete bene gli orari d’apertura), portando con voi i soldi, ma vi daranno un bollettino prestampato unitamente al consiglio di effettuare il pagamento presso l’ufficio postale. Effettuato il pagamento in Posta, aspetterete che l’operaio ritorni a montare il contatore vero e proprio. Un mese, nessuna nuova. Stanchi della solerte impiegata, cercherete il numero verde del call center. Anche alle 3 di notte la voce automatica che vi ha letto per un quarto d’ora tutte le offerte, vi risponderà “gli operatori sono momentaneamente occupati. Si prega di non riagganciare per non perdere la priorità”. Dopo settimane di tentativi riuscirete a prendere la linea: “Buongiorno, sono Katia come posso aiutarla?”. Spiegherete che volete solo un cazzo di contatore e che avete già pagato 200 euro. Cadrà il collegamento. Riuscirete a riprendere la linea dopo un’altra settimana e rispiegherete la vostra storia ad una certa Luisa. Luisa vi dirà che vede la vostra pratica, ma che dovete ancora fare la “richiesta di contatore”. “La prego Luisa, mi dica come devo fare”, saranno le vostre laconiche parole. Dopo un quarto d’ora vi comunicherà che la richiesta la può fare direttamente lei. A quel punto vi spedirà una mail con qualche allegato da compilare e da rispedire ad un indirizzo cotenuto negli allegati stessi…

Tutto vero, mica balle. Adesso provo ad entrare nell’albo dei notai o a iscrivermi alla Massoneria. Al confronto sarà una passeggiata.

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Posti da uomini

 “Le porte chiuse e una frontiera, in questa terra di uomini”

(P. Turci – Bambini)

Possibile che noi italiani arriviamo sempre dopo? Con l’auspicio che si possa realizzare presto, vi auguro buona lettura. In fondo, quando non sono i tuoi, è meglio che stiano lontani, no?

http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_16/dagli-aerei-ai-ristoranti-avanza-il-fronte-no-kids-elvira-serra_99575ab6-f153-11df-8c4b-00144f02aabc.shtml

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È gratis, non entro

Ho accolto con piacere la proposta dell’Amministrazione di introdurre l’ingresso libero alla manifestazione A Volta per star bene. Da qualche anno, l’ingresso a pagamento mi sembrava troppo oneroso (5-6 euro + il costo del bicchiere), visto che in parecchi stand si paga anche la degustazione. L’entrata a pedaggio mi è sempre parsa un fattore disincentivante per i cittadini voltesi. Cioè per tutti coloro che non vedono la manifestazione come un evento in cui appagare la propria curiosità enologica, ma piuttosto come occasione di svago, di semplice passatempo. Meno addetti al settore, ma più compaesani.

Invece, paradossalmente, ho constatato che l’ingresso gratuito ha diminuito l’affluenza. Ciò è dovuto anche al fatto che gli stand presenti erano molti meno: il costo della manifestazione si è spostato dai visitatori agli espositori, e questi ultimi sono evidentemente diminuiti.

Però mi viene il dubbio che il voltese medio, generalmente restio alla partecipazione, si sia messo in testa che “ se non c’è da pagare, non vale la pena”. Male.

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La musica è finita

“Ecco… la musica è finita,
gli amici se ne vanno
e tu mi lasci solo più di prima”

(F. Califano – La musica è finita)

La legge Bacchelli prevede l’assegnazione di un vitalizio ai cittadini che si sono distinti nell’ambito della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versano in condizioni di particolare indigenza. Norma un po’ bizzarra, anche se fondata… Il Governo dovrebbe valutare ogni singola circostanza e correre in soccorso dei cittadini bisognosi, che hanno in qualche modo dato lustro allo Stato nel corso della loro carriera.

Califano ha chiesto l’applicazione delle legge anche alla sua situazione “di indigente” (dice lui). Per sua stessa ammissione però, a 72 anni il Califfo riceve 20.000 euro l’anno di diritti SIAE. Una discreta pensioncina. I miei genitori, entrambi pensionati, campano decentemente con molto meno. Eppure il senatore PdL, Gramazio, conferma: “Presenterò al ministro Bondi la proposta nella quale chiedo di applicare a Califano la legge Bacchelli”.

Non vorrei che mentre Pompei cade a pezzi, regalassimo altri soldi della cultura a chi ha trascorso la vita a sperperarli.

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L’Italia s’è Vespa

Pubblicità. Per chi capitasse a Mantova, segnalo la bella mostra fotografica di Paolo Ferri. Documenta il suo giro d’Italia in Vespa, da Mantova a Capo Passero e ritorno.

Al di là della mia stima e ammirazione per l’impresa del buon Paolino (della serie: quello che ho sempre voluto fare, ma che non ho mai trovato il coraggio di fare), gli scatti sono suggestivi e vale la pena dare un’occhiata, benchè lui non sia un fotografo. Anche chi non ama la Vespa, potrà appagarsi.

Al terzo piano della Feltrinelli di corso Umberto, fino al 20 novembre. Paolino mi perdonerà se gli rubo uno scatto. In fondo è pubblicità.

L'italia s'è Vespa

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Se piove sul bagnato

Le forti piogge degli ultimi giorni hanno messo in ginocchio il vicino Veneto. Non più solamente la consueta Liguria o il lontano Sud. Pare impossibile: ormai se piove per una settimana, l’Italia si scioglie e l’autostrada più trafficata d’Europa deve essere chiusa. Colpa (anche) dei torrenti ingrossati, costretti per forza di cose a tracimare. Il principio è abbastanza semplice e me lo spiegò per primo il buon Sergio, padre del mio amico Giorgio. “Se vuoi che il torrente scorra, devi ripulirne il letto dagli arbusti e dalla vegetazione. Ma i Verdi su questo rompono sempre le balle. Poi però se ripulisci troppo, se cementifichi il letto, se rendi veloci le sponde… beh… allora devi trovare un modo per frenare la corsa dell’acqua: se corre troppo veloce, capita che a valle, al primo imbuto, succeda un disastro”. Un principio facile, di elementare buonsenso. Solo che se te lo spiega in dialetto ampezzano uno con delle mani grosse come badili, il concetto ti resta impresso meglio. Il letto dei torrenti deve essere pulito da tronchi e sterpaglie, ma non deve essere troppo liscio. Insomma, per fare in modo che tutto scorra in ordine, bisogna effettuare manutenzioni ordinarie e continue. Questa è la regola.

Peccato che la Legge regionale n. 12 dell’8 maggio 2009 cancelli di fatto 15 milioni di euro destinati alla manutenzione di torrenti, fossi e argini del Veneto. Invece di sforbiciare le rive, hanno sforbiciato le risorse. Hanno pulito i fondi, più che i fondali.

E ora? Quanto costeranno i danni e le ricostruzioni?

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Beati i silenziosi

Ricordate il caso Englaro? Per settimane assistemmo ad un logorante dibattito sull’opportunità o meno di staccare la spina ad una paziente in fin di vita. Nella disputa ebbe un ruolo chiave l’opinione vaticana, insistentemente ribadita ai tg, sui giornali ed in ogni sorta di trasmissione. Una vera e propria campagna d’opinione di fronte ad una vicenda che sembrava contrastare i principi fondamentali della Chiesa.

Oggi sul caso Ruby e bunga bunga, fatico a scovare l’opinione vaticana. Non un intervista, non una dichiarazione. Qua e là qualche editoriale sulla necessità di “sobri costumi” e poco più. Eppure di argomenti su cui prendere posizione ce ne sarebbero eccome: lo sfruttamento della prostituzione, la violenza sui minori, il nepotismo, l’etica pubblica, la morale, e chissà quanti altri. Invece assistiamo ad un penoso silenzio. Beati i silenziosi, perché qualcun altro sarà loro riconoscente.

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