Lo dicono tutte le guide: il miglior modo per visitare le Cinque Terre è il treno, oppure il battello. Noi siamo partiti in auto.
I cinque paesini colorati, appesi agli scogli e nascosti tra le insenature, sono raggiungibili anche dai tanti sentieri che scendono dal crinale. Crudezza montana, fascino marino. Sembra un po’ di essere tra le viuzze in riva al Garda, ma appena si esce dai centri abitati ci si accorge che l’ambiente è tutt’altro. Salite e discese, scalinate lunghissime, terrazzamenti ad ogni altitudine. La Liguria, e le Cinque Terre, sono essenzialmente questo: verticalità su ogni versante.
Vernazza, Manarola, Monterosso, Corniglia e Riomaggiore, in rigoroso ordine di bellezza, sono riusciti a conservare un ottimo equilibrio urbano. Gli scempi edili, che in genere affondano le periferie dei centri storici, qui non esistono. Qualche terrazzone abnorme s’affaccia sul porticciolo, ma poco più. In generale i piccoli centri sono rimasti se stessi.
Vale la pena imboccare i sentieri aspri e anche gettarsi tra le acque del mare cobalto. Fatica della salita, ozio del bagno. Ma da queste parti è soprattutto doveroso gustarsi del buon pesce, perdendo lo sguardo nel mare e assaporando un Vermentino dei Colli di Luni a temperatura artica. Consiglio il ristorante Marina Piccola, direttamente sul porticciolo di Manarola.
#1 by Gianluca at 4 luglio 2010
Strano come cambi l’ordine a seconda della visita (ci sono stato più volte e con più mezzi).
Cmq sia:
Vernazza, Manarola, Corniglia, Riomaggiore, Monterosso.