A sentire gli juventini, dall’udienza odierna di Napoli dovevano emergere sensazionali rivelazioni. Magari qualche scudetto ritolto o addirittura riassegnato. Invece… nessun botto.
Dalle intercettazioni del defunto Facchetti emerge chiaramente che anche l’Inter aveva rapporti troppo confidenziali con gli arbitri. Tutto qua.
Non ho mai dubitato che fossero nelle stesse condizioni il Milan, o la Roma. Arbitri a cena, designatori al telefono, proprio come si fa con gli amici di vecchia data, o forse come si usa semplicemente con i colleghi. Ne esce un sistema falso, malato, incancrenito, tutt’altro che credibile. E cosa c’è di nuovo? Cosa di sensazionale oggi più di allora? Radiassero tutti i dirigenti, dal primo all’ultimo! Sarebbe tutto di guadagnato.
Ma le intercettazioni del Totem non mostrano richieste di favori palesi. Non chiede ammonizioni ad personam, né intercessioni particolari su fuorigioco o reti da annullare. Non emergono minacce, nè regali. Non ci sono sim pagate agli arbitri per le comunicazioni “private”, né direttori di gara chiusi negli spogliatoi. Non emergono Gea o società affini in grado di manovrare il calciomercato.
E allora?