1° Marzo: porta a porta a Volta. Non si tratta (almeno per ora) di una trasmissione di Vespa con il plastico di via Fosse, ma della raccolta differenziata cominciata un mese fa. Un ulteriore impegno per il cittadino, gravato anche da questa incombenza. Ora la speranza è quella di contribuire al miglioramento ambientale, ma anche quella di non “pagare” le tasse altrui. Ecco la genesi di una stramberia contrattuale.
Nel 2005 il Comune ha stipulato con Siem spa, società pubblica partecipata dagli enti, un contratto per la raccolta dei rifiuti. L’accordo prevedeva una bizzarra clausola sugli insoluti. Benché fosse onere di Siem occuparsi della riscossione delle tasse non pagate, qualora fossero rimasti dei pagamenti insoluti, l’intero ammontare delle imposte non pagate sarebbe stato spalmato su tutti i contribuenti dell’anno successivo. In questo modo, Siem non aveva alcun incentivo ad inseguire i cittadini inadempienti, dal momento che il suo credito veniva recuperato l’anno dopo dai compaesani virtuosi, che pagavano anche il debito di quelli viziosi. Con questo meccanismo, nel corso degli anni, concittadini illustri e meno illustri hanno evaso la tassa sui rifiuti nella speranza o nella certezza che qualcun altro avrebbe pagato per loro negli anni successivi. E infatti così è stato.
Nel novembre del 2007 il Comune ha conferito il nuovo mandato a Mantova Ambiente, vincolando di fatto il contratto che sarebbe stato stipulato tre anni dopo.
Poche settimane fa è stato infatti firmato il nuovo contratto con il gestore dei rifiuti. Mesi di contrattazione non sono riusciti a togliere la clausola sugli insoluti. La sua eliminazione avrebbe comportato la rescissione dell’impegno stipulato nel 2007, con gravi penali a carico delle casse comunali.
Si è cercato, tuttavia, di intervenire sugli oneri di accertamento operati da Mantova Ambiente, in modo da definire con precisione la procedura da adottare di fronte al mancato pagamento della tassa rifiuti. Con il nuovo contratto si stabiliscono, passo per passo, tutte le procedure che il gestore dovrà attuare prima di rivalersi sui contribuenti dell’anno successivo. Il contratto obbliga ora Mantova Ambiente a procedere dapprima con la procedura di riscossione stragiudiziale, previa raccomandata, e successivamente con la procedura di riscossione coattiva. Obblighi fino ad oggi sconosciuti.
Il cittadino abituato a rifiutare la tassa sarà, giocoforza, un po’ meno tranquillo. Quello educato a pagare si sentirà un po’ meno solo.
(Editoriale pubblicato su Voltapagina n. 33)