Niente da dichiarare


Ai pé dela muntagna gh’è ‘n quaièt,

ai tempi del Far Uèst, tra sfrusadù e burlanda,

passàvèn sach de iuta e sigarètt.”

Ai piedi della montagna c’è una piccola rupe,

ai tempi del Far West, tra contrabbandieri e finanzieri,

passavano sacchi di juta e sigarette

(Davide Van De Sfroos – La ballata del Cimino)

Questa sera all’aeroporto di Villafranca i bagagli di un volo proveniente dall’Europa dell’est venivano pedissequamente analizzati ai controlli di sicurezza. Un solerte finanziere interrogava con tono severo i viaggiatori perplessi. A tutti la stessa domanda: “Niente da dichiarare? Sigarette, alcolici?”. Poi verificava il contenuto dei bagagli al metal detector e, all’occorrenza, frugando qua e là tra camicie e mutande.

Mi ha fatto sorridere pensare che al loro posto sarei stato tentato di rispondere: “niente sigarette e niente alcolici. Solo qualche milione di euro da rimpatriare per lo scudo fiscale”. Tutto in regola, no?

Niente da dichiarare. E purtroppo anche niente da ridere.

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