Per la prima volta negli ultimi sette anni, non parteciperemo all’Ombralonga di Treviso. La morte di un ragazzo lo scorso anno, caduto ubriaco sui binari della stazione, ha spinto l’opinione pubblica a rifiutare la manifestazione e l’organizzazione a cancellare l’evento. L’Ombralonga non ci sarà più. Una volta si soleva scrivere nei negozi: “per colpa di qualcuno, non si fa più credito a nessuno”. Qua è un po’ la stessa cosa. Per la disgrazia consumata si è deciso di tagliare la testa al toro, depennando drasticamente la manifestazione.
Il buonsenso ci ha sempre fatto ballare, mai sballare. Siamo sempre stati responsabili di noi stessi. Ad ogni azione, lo sapevamo bene, corrispondeva una reazione. Per questo non siamo mai finiti sui binari, né ci siamo messi ubriachi al volante. Semplice razionalità, nulla di eroico. Disgrazie di questo tipo dipendono più dal comportamento delle singole vittime, che dall’uso e costume collettivo.
La manifestazione andava regolata e rivisitata, per garantire il turismo virtuoso ed innocuo (alias divertimento), non lo sballo insalubre. Andava moderata ed innovata nella qualità, non soppressa tassativamente. L’Oktober Fest insiste e persiste, senza qualità e senza particolari obiettivi di promozione di territorio e cultura. Ma i tedeschi, si sa, sono meno severi di noi (!??!).
#1 by paio at 8 ottobre 2009
ma guarda che c’è la possibilità che si organizzino delle pseudo-ombre clandestine
ci portiamo un grembiule degli anni scorsi
e ci arrangiamo